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SONY A7 MARK II. LA “SIGNORA DEGLI ANELLI”

28/7/2016

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PictureSony A7 mark2
Vi chiederete: perché questo titolo? Una delle caratteristiche salienti di questa ottima macchina è l’adattabilità a qualsiasi ottica presente ma, ancor più interessante, del passato. Non solo quindi potremo utilizzare le ottiche, ottime, originali Sony o Zeiss con attacco FE ma, oltre a quelle attualmente in produzione Canon, Nikon, Sigma, ecc…, una moltitudine di ottiche “vintage”, riscoprendo lenti con caratteristiche uniche e preziose, dotate di bokeh (dall’idioma giapponese “sfocato”) meravigliosi che donano una plasticità alle immagini parzialmente persa nell’era digitale.
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Ma cominciamo dall'inizio...

Cenni storici
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Minolta 9000 del 1985
Qualche anno fa, come sicuramente sapete, Sony ha acquisito una delle “cinque sorelle” che negli anni 70/80 dominavano il campo delle reflex, la Minolta. Basandosi sulla tecnologia accumulata da questo storico marchio, in poco tempo ha lanciato sul mercato ottime macchine sia aps-c, la alpha 100 seguita l’anno dopo dall’alpha  700,  che full frame , l’alpha 900 seguita dalla versione più economica alpha 850.

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Sony alpha 850 del 2010
La lotta intrapresa da Sony contro il duopolio Canon e Nikon si rileva però in breve tempo impari e la dirigenza del gigante dell’elettronica cercò allora un’altra via, data l’impossibilità di erodere una parte cospicua di mercato ai due giganti, la tecnologia SLT (“single lens translucid“).
Questa tecnologia è basata su di uno  specchio traslucido che divide il percorso ottico tra il sensore immagini principale e un sensore di messa a fuoco automatica a rilevamento di fase.
In questo modo, è possibile visualizzare in tempo reale l'anteprima dell'immagine ad alta risoluzione, con una messa a fuoco automatica, tramite un display LCD o un mirino elettronico ad alta risoluzione
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Spaccato di una SLT
Il passo tra questa tecnologia e le mirrorles è molto breve tanto che nel 2010 Sony presenta le prime mirrorless aventi sensore APS-C , le NEX-3 e NEX-5 per poi prima la mondo nel 2013 le mirrorless con sensore Full Frame della serie A7.
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Sony nex 7
Sony ha implementato tre versioni della prima serie A7, la A7 base con sensore da 24 megapixel, la A7S da 12 megapixel votata alla massima resa sugli alti ISO e la A7R un “mostro buono” da 36 megapixel priva del filtro anti-aliasing per la massima risoluzione possibile.
Successivamente nell’estate del 2014 Sony ha “rivoluzionato” la serie modificandone le forme, un’impugnatura più pronunciata e confortevole, la disposizione di alcuni tasti e del pulsante di scatto, sensori rinnovati e in particolar modo stabilizzati.
Quest’ultima è una delle tante caratteristiche salienti ,di cui in seguito scriverò, della A7 mark2.

La prova

Ergonomia

Considerando che è dotata di un sensore Full Frame la A7 mark2 è indubbiamente molto compatta. All’incirca ha gli stessi ingombri, restando nell’ambito mirrorless, della Fuji XT-1 e dell’Olympus EM-1,un ottimo risultato.
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Olympus EM-1 e Sony A7 mark2, notate gli ingombri molto simili
Rispetto alla prima versione i miglioramenti sono significativi e contribuiscono nel rendere l’utilizzo della macchina molto più confortevole.
Prima di tutto, come accennavo in precedenza, l’impugnatura molto più pronunciata favorendo  una presa più salda. Questo  ha permesso di avanzare la posizione del pulsante di scatto che cade in modo più naturale sotto l’indice della mano destra.
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In alto la Sony A7 mark2 sotto la Sony A7 prima versione
L’aggiunta di un pulsante funzione in più permette di avere un’opzione diretta in aggiunta a quelle già presenti sulla prima versione. Da considerare che praticamente tutti i pulsanti della  Sony A7 mark2 sono configurabili a piacere.
Questo comporta uno studio più approfondito del software della macchina ma nel contempo la massima personalizzazione in base ai gusti o alle necessità di lavoro personali.
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La nuova posizione del pulsante di scatto e il nuovo tasto funzione C2
Personalmente ho configurato i quattro tasti funzione C1,2,3,4 in questo modo:
  • C1: abilitato all’ingrandimento di una porzione del frame durante la messa a fuoco manuale
  • C2: scelta dell’aera AF (Ampia, Zona, Centro, Spot flessibile)
  • C3: modalità messa a fuoco : Singolo, Continuo, Switch automatico tra manuale e automatica, solo manuale
  • C4: scelta e impostazione del bilanciamento del bianco
​Queste sono le mie impostazioni personali. Ciò non toglie che l’altissimo grado di personalizzazione permette di “cucirsi” addosso le preferenze d’uso della fotocamera.
Il resto degli altri pulsanti presenti nella parte superiore e nel retro della fotocamera, come accennato, sono tutti (ad eccezione della ghiera di correzione esposimetrica e del pulsante di avvio registrazione video) tutti personalizzabili compresi quelli serigrafati sulla rotellina posteriore.

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Altro fattore rilevante, d'altronde comune ormai alla maggior parte delle mirrorless e reflex odierne, è il monitor basculabile orizzontalmente, molto spesso comodissimo, peccato solo che non sia touch.
Non mi dilungherò troppo nella descrizione dei vari settaggi dei pulsanti ma tengo a rimarcare che, sebbene dopo un lungo e attento studio del manuale, non senza qualche difficoltà data la traduzione un po’ approssimativa nel nostro idioma, riusciremo ad avere un pieno controllo della nostra Sony A7 mark2, a tutto vantaggio dello svolgimento del nostro lavoro.
La macchina calza in mano perfettamente  almeno per chi ha mani piccole o normali, altrimenti si potrebbe avere un po’ di difficolta nella pressione dei vari pulsanti che, data la compattezza del corpo, sono abbastanza ravvicinati.
Dopo un breve periodo di “apprendistato” si riuscirà a manovrarli senza togliere l’occhio dal mirino  a tutto vantaggio della velocità d’azione.
Anche la durezza relativa dei vari pulsanti e leve, ivi comprese le due rotelline anteriore e posteriore adibite normalmente al controllo dei tempi e diaframmi,  permette una notevole sicurezza nelle operazioni.
Soltanto la ghiera posteriore presenta un’eccessiva morbidezza che potrebbe comportare a volte impostazioni involontarie.
In effetti nel mio settaggio personale ho configurato la ghiera come comando diretto per la modifica degli ISO e mi è capitato a volte di ruotarla involontariamente.

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Anche il pulsante di scatto ha la giusta durezza facilitando il blocco della messa a fuoco nella sua prima corsa, prima dello scatto definitivo a fondo corsa dell’otturatore.
Dotando quindi la macchina di ottiche fisse eccellenti, come la serie Batis della Zeiss (18 f/2.8, 25 f/2 e 81 f/1.8) o gli altrettanto validi Sony Fe 28 f/2, Sony FE 35mm f/2.8 ZA Sonnar T*, Sony Distagon T* FE 35mm f/1.4 ZA, Sony FE 55mm f/1.8 ZA Sonnar T*e Sony FE 90mm f/2.8 Macro G OSS, tendenzialmente molto compatte, o degli zoom di casa Sony/Zeiss con apertura F/4 come gli Sony FE 24-70mm f/4 ZA OSS Vario Tessar T* e Sony FE 16-35mm f/4 ZA OSS Vario Tessar T*, avremo un insieme estremamente leggero e manovrabile, prerogativa caratteristica delle mirrorless.

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Sony 24-70 f/2.8 GM
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Sony 85 f/104 GM
Ultimamente Sony ha presentato delle nuove ottiche di rango professionale contraddistinte dalla sigla G, dotate di caratteristiche di altissimo livello e prezzi importanti: il FE 24-70 mm F2.8 GM ed il FE 85 mm F1.4 GM. 
Queste nuove ottiche vantano prestazioni eccellenti .

Impressioni d'uso

Sicuramente la compattezza del corpo macchina della Sony A7 mark2, considerando il sensore full frame, è notevole e questo si traduce, quando la accoppiamo ad ottiche non troppo luminose, ad avere meno peso e quindi ad essere molto meno stanchi dopo una giornata di lavoro. 
Anche andando a "zonzo" è una vera goduria: puoi andare in giro con una piccola borsa , io uso una LowePro Passport Sling 3 in cui riesco a infilare comodamente la Sony A7II con innestato il 24/70 f/4 Zeiss, il 16/35 f/4 Zeiss e tre o quattro batterie di scorta senza avere un zavorra da portarti appresso. Non siamo sicuramente ai livelli delle micro 4/3 ma neanche tanto distanti. 
La Sony A7 mark2 è costruita molto bene: corpo in magnesio e leghe, pulsanti e levette in alluminio ed una ottima porotezione alla polvere e alle infiltrazioni d'acqua, si traduce in tranquillità nell'utilizzarla in ogni clima. Questa è molto importante psicologicamante: sei tranquillo che la tua macchina non subirà danni, e vuol dir tanto!!
Osservo i tanti tasti piazzati sulla destra del corpo macchina sulla calotta superiore e sul retro, tranne il pulsante menù piazzato a sinistra nel retro della Sony che ho configurato, dopo non pochi ripensamenti, a mia misura. 
Il settaggio dei quattro tasti funzione C1-C4 ve li ho già riportati nel paragrafo precedente, ora vi do i settaggi personali degli altri tasti/levette,io li trovo molto funzionali, da utilizzare come spunto per le vostre personalissime configurazioni.
PictureL'impostazione delle due rotelline di regolazione tempi e diaframmi
Le rotelline anteriore e posteriore presentano un funzionamento diverso in base alla priorità in cui stiamo lavorando.
  • In manuale: anteriore regola i tempi la posteriore i diaframmi
  • Priorità ai diaframmi: anteriore come correttore esposizione (+/- 5 stop) , posteriore regola i diaframmi
  • Priorità dei tempi: anteriore come correttore esposizione (+/- 5 stop) , posteriore regola i tempi
  • Programmata:  anteriore come correttore esposizione (+/- 5 stop) , posteriore regola le coppie tempi/diaframmi

PictureSettaggio compensazione esposizione rotellina anteriore
Ho settato la rotellina anteriore per la compensazione dell'esposizione principalmente per il motivo di avere un'estensione più ampia della rotellina superiore specificatamente configurata: +/- 5 stop a differenza dei +/- 3 stop e in secondo luogo la trovo molto più comoda ed immediata nell'utilizzo dato che è un controllo che io uso parecchio sfruttando il grandissimo pregio dei mirini elettronici: vedere in tempo reale tutte le correzioni apportate.
Il controllo adibito di default resterà comunque utilizzabile in manuale quando si avrà impostato gli ISO automatici

PictureImpostazione lettura spot solo durante la pressione pulsante centrale
La levetta di commutazione AF/MF AEL, tramite il pulsantino centrale, nella posizione superiore commuta l'af da automatico a manuale, in quella inferiore abilita la lettura spot fin tanto si tiene premuto il pulsantino stesso. Quest'ultima opzione mi risulta estremamente comoda quando mi serve fare una lettura spot "al volo" i scene ad alto contrasto come possono essere dei controluce spinti: quando hai poco tempo , la sposa in controluce, un bello spot è più rapido del correttore di esposizione.

La rotella posteriore ha già serigrafato dei settaggi di fabbrica, ma come dicevo anche questi possono essere tutti personalizzati. Personalmente ho lasciato la funzione DISP, che permette di modificare l'interfaccia nel mirino e nel display posteriore, e la funzione in cui scegliere la cadenza di scatto e l'autoscatto/intervallometro. Avendo poi settato la rotellina stessa alla scelta diretta dei valori ISO, veramente comodissima, la funzione assegnata di fabbrica agli ISO l'ho invece  l'ho assegnata alla scelta dei numerosi profili immagine implementati nella Sony A7 mark2, tutti comunque personalizzabili. L'ultima funzione, questa lasciata "libera" e non serigrafata, è associata al blocco FEL quando utilizzo il flash che, come voi saprete, serve a bloccare e memorizzare l'esposizione del flash su un preciso punto della scena.
Il tasto FN permette di accedere ad un menù rapido in cui si possono configurare quelle opzioni che non siamo riusciti ad assegnare ai pulsanti diretti o che riteniamo di utilizzo meno frequente. Io l'ho settato così.
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Personalizzazione menù rapido
Il mirino presenta un'ottima definizione ed anche come luminosità e temperatura colore si avvicina abbastanza fedelmente a quello che è l'immagine reale. Ho lasciato i settaggi di luminosità (automatica) e colore come di fabbrica mi vanno benissimo. Parlando di luminosità di un mirino elettronico bisogna anche considerare il suo grande, per ora, pregio/difetto: ti permette di vedere anche al "buio" quando un mirino tradizionale reflex non ti fa vedere quasi nulla ma , nello stesso tempo, questo comporta un innalzamento del rumore elettronico presente in tutti i casi, ed anche qui nella Sony A7 mark2 , in misura notevole. Un ottimo mirino questo della Sony quindi: più di due milioni di pixel e un ingrandimento 0,71x permettono una piacevole utilizzo ma ... c'è un ma. Complice anche un aggiornamento firmware ( dal 2.0 in poi) in cui Sony affermava di aver introdotto miglioramenti sul sistema AF e sulla compatibiltà dello steso su varie ottiche, si presenta un problema che contribuisce ad un netto peggioramento sulla qualità di visione del mirino elettronico. In pratica la macchina lavora in stop-down, cioè quando noi impostiamo un'apertura di diaframma l'ottica chiude il diaframma stesso al valore impostato per aprirla al valore massimo, ma incredibilmente non sempre, da f/8 in su un paio di stop circa superiori al valore massimo dell'ottica, durante la messa a fuoco. Per rendersene conto personalmente e sufficiente rivolgere l'ottica verso di noi chiudendo il diaframma a f/8-f/11 ed osservare il movimento delle lamelle dell'obbiettivo. Questa anomalia comporta un abbassamento proporzionale della luce che arriva al sensore e quindi un'amplificazione maggiore del mirino ed un conseguente amento del rumore ma ancor più fastidioso un movimento a scatti ed una perdita di fluidità delle immagini osservate, peccato speriamo in un prossimo firmware che risolva questo problema.
Il sistema autofocus ibrido della Sony A7 mark2 è di alto livello combinando 117 punti a rivelazione di fase e 25 punti a contrasto. Nell'utilizzo in AF singolo, AFS, si dimostra molto efficace anche in presenza di  basse luci e basso contrasto e veloce quel tanto che basta. No siamo a livello di una Canon 5 markIII ma poco manca. L'unica precauzione che mi sento di consigliarvi è, quando vi accorgete che l'AF fatica un po' , di settare il punto AF in area media, meno precisa forse dell'area spot ma molto più sensibile. In AF continuo , AFC, il sistema è abbastanza affidabile almeno in presenza di luce abbondante e media, ma non ci si può certo lamentare. Settando l'AF in aerea allargata e nel contempo lo scatto continuo a 3 fps, la Sony A7 mark2 può andare più in fretta ma perdereste la visualizzazione in tempo reale di quello che state inseguendo data la latenza del mirino elettronico,  noterete un insieme di "puntini" che , una volta agganciato il soggetto, difficilmente lo mollano!! Per la scelta del punto dove mettere a fuoco manca un joystick diretto ma ho supplito settando il pulsante centrale posto tra i quattro tasti freccia in modo tale che , una volta premuto, mi permetta non solo, sempre tramite i tasti freccia, di scegliere dove mettere il punto AF ma, tramite la rotella sul dorso della macchina, anche di settarne l'aerea AF (totale, al centro, spot) al volo. Una volta che ci si è abituati e comodo e veloce.
Vi linko un video estremamente interessante del mitico Gary che vi chiarirà in modo esaustivo quanto vi ho detto.
Il Grande vantaggio delle Sony A7 rispetto alla concorrenza...

E veniamo ad uno dei grandi pregi della Sony A7 mark2, anzi direi la sua caratteristica di spicco: la possibilità di utilizzare ottiche native per il formato 35mm di tutte le aziende, sia autofocus che  manuale focus, tramite anelli di raccordo che ne adattano il tiraggio senza modificare la focale. Come noto le mirrorless hanno un tiraggio ridottissimo dovuto all'assenza dello specchio. Questo permette di "adattare" ottiche nate per il mondo relfex inserendo un "tubo" che ne porti il tiraggio completo sufficiente per la messa a fuoco all'infinito. Ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche: si parte da quelli senza la trasmissione di alcun dato, ottimi a mio parere i K&F, ma semplicemente tubi con una baionetta maschio da agganciare alla Sony ed un innesto femmina che può essere a vite ( un classico) e una baionetta di qualsiasi produttore, per arrivare a quelli più complessi come i Commlite od i "preziosi" Metabones dotati di contatti elettrici che permettono alla Sony A7 mark2 di ricevere tutti i dati e trasmettere i comandi per la mesa a fuoco. Recentemente è stato presentato da Sigma l'MC-11 che promette meraviglie quando viene utilizzato su ottiche Sigma dotate di innesti Sigma e Canon EF. Questo apre alla Sony A7 mark2 la possibilità di montare la serie ART di Sigma, ottiche veramente eccellenti, mantenendo tutti gli automatismi e un autofocus che poco o nulla ha da invidiare alle ottiche originali Sony o Zeiss.
Tornando al sistema mi messa a fuoco manuale della nostra Sony A7 mark2 si tratta del miglior sistema in circolazione, almeno tra quelli che ho testato.  Il FP è estremamente preciso, visibile ed affidabile. Si può settare il colore dei bordi a fuoco tra tre colori (io personalmente ho scelto il giallo) e tra livelli di intensità. Permette di focheggiare a mano meglio e più velocemente di quanto si faceva nelle macchine analogiche dando una grande sicurezza. La possibilità poi di poter ingrandire l'immagine su cui focheggiare ( ho abilitato il tasto C1 per questo)è un altro grande vantaggio. E' veramente una sensazione speciale poter utilizzare ottiche eccellenti come Leica, Zeiss o vecchie ottiche russe come gli Helios o i Meyer Optik trioplan  che donano sfocati fantastici . Da considerare anche che , fattore importantissimo, le ottiche manterranno la focale reale essendo il sensore della Sony A7 mark2 a pieno formato  o come si usa ormai dire Full Frame. 
Un altro link di Gary che vi dà informazioni approfondite sull'utilizzo della messa a fuoco in manuale sulla Sony A7 mrak2
Tutto questo "ben di Dio" è ulteriormente avvantaggiato dal fatto che la Sony A7 mark2 è dotata di un sensore stabilizzato su 5 assi, unica , per ora, full frame ad esserne dotata.
La particolarità di questo sistema e che si adatta all'ottica montata. La Sony A7 mark2  userà gli assi di correzione forniti dalla lente integrandoli con gli assi supplementari disponibili nella fotocamera. Quando invece l'ottica montata ne è priva, come tutte le ottiche "vintage" avremo l'enorme beneficio di averle tutte stabilizzate su 5 assi. La casa dichiara un guadagno di 4,5 stop. Ho fatto una foto di test per darvene un'idea. Focale 70 mm ad un tempo di 0,2 secondi vale a dire 4 stop abbondanti. Ottimo direi, vero?
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A sinistra stabilizzatore off, a destra stabilizzatore on, ottica Zeiss 24-70 f/4 a 70 mm. Clicca per ingrandire
Qualità d'immagine.
I 24 megapixel del sensore di questa Sony A7 mark2 sono un ottimo equilibrio tra risoluzione e densità  ed in effetti ha un'ottima gamma dinamica ed un altrettanto valido basso rumore nelle immagini che produce.
​
Ho fatto un test di entrambi i fattori accompagnate da qualche scatto in situazioni reali. Vi ricordo che come software di sviluppo ormai da tempo utilizzo Capture One giunto alla versione 9 con cui riesco ad ottenere ottimi risultati con la Sony A7 mark2
Per primo ho voluto testare la gamma dinamica del sensore fotografando un Color Checker , questo mi da anche la possibilità di valutare lo slittamento cromatico
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Recupero ombre Sony A7 mark2. In alto a sx immagine di riferimento. Clicca per ingrandire
Come noterete 4 stop ci stanno tutti (la prima immagine in alto a sx è quella di riferimento, ma anche a 5 stop possiamo accettarne una buona qualità. Come noterete dalle immagini successive il recupero delle ombre è davvero notevole e questo dona una grande malleabilità al file grezzo della Sony A7 mark2, ma, come vedremo in seguito,conviene essere conservativi sulle alte luci per sfruttare appieno la gamma dinamica di questo ottimo sensore.
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Immagine a sx dopo recupero ombre a luci a dx immagine originale. Clicca per ingrandire
Notate anche il recupero notevole sulle alte luci
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A sinistra dopo il recupero ombre, particolare al 100%. Clicca per ingrandire
Questi sono i settaggi che ho impostato in Capture
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Un altro esempio per dimostrare il recupero notevole nelle basse luci del sensore Sony
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A sx dopo il recupero ombre. Clicca per ingrandire
E queste sono le regolazioni fatte in Capture
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Quindi sulle basse luci un comportamento esemplare. All'atto pratico avrete quasi 5 stop di recupero che sono un'enormità. In fin dei conti bisogna sempre esporre correttamente ma sapere di aver del "materiale" da poter tirar fuori alla bisogna da un grande vantaggio.
In merito al recupero sulle alte luci la situazione è meno rosea. Qui di seguito l'immagine di test. Vi ricordo sempre che la prima nell'angolo alto a sx è quella di riferimento
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Recupero luci, direi massimo 3 stop. Clicca per ingrandire
In questo caso già a tre stop si hanno seri problemi di solarizzazione, i 4 stop sono invece inutilizzabili. Sulle alte luci direi concludendo che possiamo concedere 3 stop scarsi di recupero. In effetti il recupero sulle alte luci è un problema comune a tutte le macchine ed è per questo che in fase di scatto bisogna stare attenti ad esporre senza oltrepassare i due stop sopra pena la perdita di numerosi dettagli sulle alte. Nel contempo esporre con l'istogramma a dx da, in caso di scene a bassa luminosità e quindi ISO alti, il vantaggio di avere poco rumore.

Resa ad alti iso
Per quanto riguarda quest'importante fattore la Sony A7 mark2 sfutta ovviamente l'ampio sensore, anche se c'è da dire che ultime realizzazioni su formati APS-C, grazie alla tecnologia che avanza, le si sono avvicinate molto.
Qui di seguito il test di esempio sul rumore
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Test sul rumore, in alto a sx immagine di riferimento a 200 ISO . Clicca per ingrandire
La prima immagine in alto a sx è quella di riferimento scattata a 200 ISO. Non ho applicato nessun filtraggio sul rumore e , come noterete a 6400 ISO abbiamo ancora una buona qualità. Questo è ,a mio parere, il limite di utilizzo della Sony A7 mark2. Uno stop in più si può guadagnare scattando in BN, metodo a cui una bella grana di sapore analogico, come nel caso della Sony A7 mark2, non da certo fastidio. In effetti a 6400 iso basta un minimo filtraggio per ottenere immagini pulite
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A destra immagine corretta in Capture . Clicca per ingrandire
Questa la correzione in Capture. Da considerare che Capture è poco aggressivo nei filtraggi ed un valore di 77 in luminanza come in questo caso,corrisponde a circa un 20 in LR.
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Conclusioni

Che dire allora di questa Sony A7 mark2?  Un'ottima macchina molto equilibrata nei suoi fattori.  Un'ampia gamma dinamica, un basso rumore una risoluzione più che sufficiente data dai suoi 24 megapixel per stampe anche di un metro sul lato lungo. Certo esiste di meglio, restando in casa Sony la A7r Mark2 è migliore sotto tutti gli aspetti mentre la A7s mark2 vanta una gamma dinamica ed un basso rumore incredibili, ma dalla sua la Sony A7 mark2 vanta un rapporto qualità/prezzo unico. Ultimo, ma assolutamente non ultimo, il grandissimo pregio di adattarsi a tutte le ottiche vecchie e nuove, merito che la incorona a pieno diritto come "signora degli anelli".
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by Roberto Dacci
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