Un lettore del blog mi ha chiesto, dopo aver visto il confronto tra la Fuji xt2 e la Nikon d850 (potete leggere l'articolo qui), se potevo fare un test comparativo tra la Sigma SD Quattro e la Nikon D850. Avendo la possibilità ho deciso di fare qualche scatto di prova e di accontentare il lettore. Premessa, lo scopo del confronto non è quello di decretare un vincitore. Neanche quello di dimostrare quale tra le due fotocamere, sia la migliore. Cosa che peraltro sarebbe impossibile vista l'enorme diversità di utilizzo tra le due fotocamere. Alla base del confronto, almeno da parte mia, c'era una mera curiosità. Mi incuriosiva soprattutto vedere le differenze tra un sensore a matrice bayer di ultima generazione con un'elevatissima risoluzione e un sensore Foveon. Prima di vedere le immagini credo sia opportuno ricordare in sintesi, i fondamenti della tecnologia dei sensori Foveon. Come sapete In un sensore convenzionale, i singoli pixel sono organizzati e coperti da un filtro RGB detto Bayer. Questo schema fatto di filtri colorati, fa si che il 50% dei filtri colore è verde, mentre al blu e al rosso spettano solo il 25% dei restanti pixel a disposizione. In pratica su un sensore da 45 milioni di pixel, 22,5 milioni di pixel sono verdi mentre i pixel blu e i rossi sono solo 11,5 milioni... Ci sono più pixel verdi perché il canale verde è quello che, per l'occhio umano, è maggiormente correlato alla luminanza e al dettaglio. Nei sensori Foveon invece non troviamo una matrice Bayer, ma tre strati colorati blu, verde e rosso, così come avviene sulle pellicole fotografiche. Per Sigma, dato che il livello di dettaglio in un sensore tradizionale Bayer è registrato essenzialmente dai fotodiodi sotto il filtro verde, che coprono il 50% della superficie, volendo confrontare un Foveon e un sensore tradizionale, la risoluzione di quest'ultimo deve essere divisa per due. Tale dato deve poi essere confrontato con il numero di mega pixel presenti sul layer più sensibile del sensore Foveon Quattro, vale a dire il layer blu. Il nuovo Foveon Quattro da 19,6 megapixel effettivi, equivarrebbe così sempre secondo il costruttore, a un sensore tradizionale da 39 milioni di pixel. Con i sensori Foveon Quattro, Sigma sostiene che si ottengono gli stessi dettagli dei sensori Foveon tradizionali (in cui i pixel sono equidistribuiti sui tre livelli), ma con meno rumore, dato che i pixel sottostanti, di dimensioni quadruple, hanno una maggiore efficienza nella cattura fotonica. La chiave della tecnologia risiede nella risposta dei tre layer alla radiazione incidente. Si consideri, a tal proposito, che quando si parla colloquialmente di layer blu, si parla in realtà di un layer che ha sì una sensibilità massima centrata sulla lunghezza d'onda del blu, ma che è sensibile anche ad altre lunghezze d'onda. Conoscendo gli spettri di assorbimento, è possibile elaborare le informazioni sui tre layer per propagare le informazioni del layer blu sui livelli inferiori. La capacità di catturare più informazioni da parte di un sensore Foveon Quattro, rispetto ad un tradizionale sensore Bayer, lo si evince anche dal peso dei file. Nel nostro caso un file NEF della Nikon d850 pesa mediamente 50 mega. Mentre convertendo il raw in un file tiff a 16 bit si arriva a 272 mega circa. La risoluzione è pari a 8.256x5504. Il file X3F, il raw della Sigma SD Quattro, da 19 milioni di pixel pesa sempre 50 mega circa, e convertendo il file in tiff a 16bit otteniamo un file da 117 mega. Ma, esportando in dimensione doppia (10.848px x 7232px), il file X3F dal software originario Sigma, il file arriva a pesare 470 mega. Come avete capito ci troviamo a gestire in entrambe i casi un'enorme quantità di dati. Andiamo ora a vedere i risultati ottenuti confrontando gli scatti fatti. Tenete presente che entrambe le fotocamere erano su cavalletto ed è stato utilizzato, per evitare il micro mosso, lo scatto ritardato. Per sicurezza ho realizzato lo stesso scatto più volte e ho scelto, il file con la migliore nitidezza. Le ottiche usate sono state il Nikon 50mm f1.4G e il Sigma Art 30mm f1.4, che corrispondo + o - alla stessa focale. Molti diranno che il 50mm f1.4G non è l'ottica più incisa in casa Nikon, ma credetemi se vi dico che la stessa cosa può essere detta per il Sigma 30mm f1.4 Art. In questo primo test vedete la resa dei rossi e nelle tonalità del verde. Ai miei occhi e sul mio monitor, Sigma sembra essere riuscita a riprodurre i toni del rosso in modo più naturale. La rosa, nello scatto ottenuto con la Nikon d850, sembra essere molto più carica di saturazione nelle tonalità rosse, fino a perdere in alcuni punti il dettaglio dei petali. CLICCANDO SULLE IMMAGINI POTETE INGRANDIRLE. Se lo desiderate potete scaricare i file ad alta risoluzione cliccando sulle icone sotto riportate.
Ancora un test per verificare la resa dei verdi e dei rossi che ricordo sono colori particolarmente ostici per i sensori a matrice Bayer. Ai miei occhi il file della Sigma sembra essere più "pulito" e con una resa più naturale. Anche il micro dettaglio sembra essere maggiore nello scatto della Sigma SD Quattro.
In questo test ho voluto confrontare la resa delle tonalità di azzurro, altro colore particolarmente difficile da riprodurre. Entrambe le fotocamere sono eccellenti ma sempre ai miei occhi, la resa delle tonalità di azzurro sembrano essere più naturali nel file della Sigma sd Quattro.
Vediamo ora la resa degli incarnati che nel digitale, a volte, appare un po' "plasticoso" e finto. Guardando le due foto trovo difficile dire quale sia migliore, credo che in questo caso, si tratti di una questione di gusti. Tuttavia, ai miei occhi la resa della sigma appare sempre più naturale della Nikon. Ma ripeto, entrambe le fotocamere si comportano egregiamente. Vediamo adesso la resa in bianco e nero. Da quando utilizzo Sigma, ho notato che in modalità monocromo, la resa del bianco e nero è molto diversa rispetto alla modalità monocromo di una fotocamera con matrice Bayer. Ovviamente la resa finale di un'immagine in bianco e nero dipende molto dalla post produzione. Ma, se guardate le foto in basso, noterete che il file della Sigma in modalità monocromo, ha una "lettura" della luce decisamente più "pellicolosa". Il file della Nikon poi, con la stessa triade esposimentrica, appare decisamente più chiaro. Probabile dipenda dal solito problema tra iso reali e iso nominali.
Come ultima prova ho voluto verificare la resa delle due fotocamere in una stampa dimensionata per avere come lato lungo 1,50 metri. Il file Raw della Sigma è stato esportato dal software Sigma Photo Pro in dimensione doppia. La simulazione di una stampa così importante appare eccellente con entrambe le fotocamere. Mentre la saturazione è molto più accentuata nel file della Nikon. ConcludendoPossiamo affermare che entrambe le fotocamere sono in grado di produrre immagini a bassi valori ISO di altissima qualità. Ovviamente la Nikon stravince ad alti ISO. Ma, secondo me, chi acquista una Nikon D850 lo fa principalmente per la risoluzione del sensore e per avere immagini a bassi iso con una resa eccellente. Pensiamo al paesaggio e allo still life, ambito in cui i valori iso sono tendenzialmente bassi. Inoltre a causa dell'alta risoluzione del sensore, per evitare il micro mosso nella Nikon D850 occorre utilizzare la fotocamera il più possibile su un cavalletto e in modalità Mirror-Up.
Dal mio punto di vista (ma ovviamente ognuno di voi può avere un'idea diversa), se la Nikon d850 vince in termini di versatilità e resa ad alti iso, la resa cromatica e il micro dettaglio rimangono a vantaggio della Sigma Sd Quattro. Concludendo, come ho detto all'inizio, il test va vissuto con "leggerezza" e con curiosità. Tuttavia, anche se non è possibile confrontare due fotocamere così diverse, possiamo dire che prima della grandezza del sensore, a fare la differenza è la tecnologia con il quale è costruito. |
PROMIRRORLESSPromirrorless.it è un sito di professionisti e appassionati nel settore della fotografia e del video che sono pro mirrorless...
I NOSTRI CORSICategorie
Tutti
I NOSTRI SITI INTERNETArchivio Blog
Luglio 2024
|