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SIGMA SD QUATTRO. LA PRIMA MIRRORLESS DIGITALE "A PELLICOLA"

6/1/2017

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Cari amici di Promirrorless.it, durante queste feste natalizie ho avuto la possibilità di provare per una decina di giorni la nuova Sigma SD Quattro in versione Aps-c (ne esisiste anche un'altra versione con sensore Aps-H), fotocamera particolare, sia perché si tratta di una mirrorless che monta ottiche da reflex, sia perché dotata di un sensore Foveon.
Nell'articolo che segue vi racconto la mia esperienza d'uso. Troverete anche diversi approfindimenti tecnici (iso, gamma dinamica, risoluzione, ecc..), per farvi un'idea approfondita della Sigma SD Quattro.
Inizialmente per recensire la Sigma SD Quattro volevo realizzare uno shooting  con modella. Poi ho cambiato idea...
In attesa di ricevere la Sigma Sd Quattro, ho dato "un'occhiata" ai siti (in inglese), disponibili in rete. Si perché in italiano c'è davvero poca roba, peccato...


Praticamente in tutti i siti ho letto le stesse cose, grande qualità d'immagine ma limiti ad alti iso e autofocus lento.
In particolare mi ha colpito come alcuni blogger abbiano "battezzato" la Sigma Sd Quattro, come una fotocamera adatta solo al paesaggio e poco più...Mi sono detto "ma come è possibile?" 


Onestamente, non avendo provato ancora la fotocamera e non sapendo se la Sigma Sd Quanttro avesse realmente tali "limiti", ho riflettutto sul senso di tali affermazioni...

Scattando spesso anche con fotocamere manuali a pellicola,  ritengo tali considerazioni ridicole. Ciò che trovo davvero buffo è che molte delle persone che hanno fatto tali critiche, siano le stesse che poi lodino molte foto fatte dai maestri storici della fotografia. Fotografie scattate con fotocamere completamente manuali. Niente autofocus, né sensibilità ISO inverosimili (in molti casi pellicole da 400 ISO erano già un lusso). Fotografi che hanno realizzato delle opere magnifiche, riusciendo a cogliere il cosidetto "momento decisivo".
Riflettendo su tali considerazioni, ho deciso quindi di verificare se i limiti citati della Sigma SD Quattro fossero veri al punto da limitarne l'uso nella realtà.
Ho deciso di provare la Sigma SD Quattro  così come farebbe qualsiasi "fotoamatore", portandosela con se durante il giorno e scattando in diverse condizioni. Tanta luce, poca luce, situazioni dinamiche, situazioni statiche.., Si insomma condizioni più o meno frequenti.
Se è vero infatti che la Sigma Sd Quattro offre performance professionali pari alle fotocamere medio formato (leggetevi le recensioni specifiche), è altresì vero però che il prezzo di vendita è quanto mai destinato ad un pubblico di fotoamatori (circa 1000 euro in versione Aps-c). ​
Oltre ad una prova pratica "quotidiana", ho  realizzato una serie di recensioni  sulla Sigma SD Quattro.

In particolare ho pubblicato, quattro articoli specifici:
  • Nella prima recensione che potete leggere qui, (SIGMA SD QUATTRO. CORPO MACCHINA, AUTOFOCUS, MENU' (1 di 4)) ho analizzato la qualità costruttiva, l'autofocus e il menù della camera

  • Nella seconda parte, che potete leggere qui, (SIGMA SD QUATTRO. QUALITÀ' D'IMMAGINE (2 di 4)) ho esaminato la quailtà d'immagine.

  • Nella terza , che potete leggere qui (SIGMA SD QUATTRO. RUMORE, NITIDEZZA, DIMENSIONI DI STAMPA (3 di 4)), ho invece analizzato le performance in stampa.
​
  • Nell'ultima parte invece, che trovate qui (SIGMA SD QUATTRO. FOVEON X3 QUATTRO vs PELLICOLA (4 DI 4).), ho voluto confrontare la Sigma SD Quattro con l'Hasselblad 500 e la Canon 1V  (due fotocamere a pellicola medio e piccolo formato).

Alcune considerazioni prima di leggere le recensioni tecniche...

Prima di immergervi nella lettura delle analisi tecniche, permettetemi di condividere con voi alcune considerazioni preliminari sulla Sigma SD Quattro.

Da fotografo, ritengo alcune fotocamere "più speciali" di altre. Non tanto perché rendano meglio ad alti iso, ma perché quando le si utilizza, ti "aiutano" a tirar fuori il "fotografo" che è in te...

So che quanto scritto vi sembrerà strano, ma la mia esperienza derivante dall'uso di diverse decine di fotocamere, mi ha insegnato questo.
Quando scatto ad esempio con la mia Hasselblad 500 C o con la Leica M6, mi accorgo come il mio approccio alla fotografia  e al soggetto cambi.

La Sigma SD Quattro appartiene, a mio parere, a questa ristretta categorie di fotocamere. Fotocamere che seppur non adatte a tutti, risultano essere assolutamente speciali. Capace di farvi entrare in contatto con gli elementi essenziali della fotografia: soggetto, composizione e soprattuto luce.
Badate bene che non sto parlando di fattori "eterei" o "mistici". Si tratta di motivazioni per lo più pratiche. La forza di queste fotocamere sta proprio nei loro apparenti "limiti".

Per alcuni infatti avere un autofocus lento o addirittura focheggiare in manuale rappresenta un limite assurdo. Per me invece significa rallentare, previsualizzare ed entrare in contatto con il soggetto.
Per altri non poter fotografare a 6400 iso è un eresia. Per me invece significa cercare la luce. Trovare o creare quelle condizioni di luce interessanti e favorevoli che mi permettano di fotografare.
Per altri ancora avere un'autonomia della batteria "limitata" a soli 300 scatti è follia. Per me invece significa fotografare solo quando ha senso fotografare.
Si tratta quindi di prospettive, punti di vista e atteggiamenti differenti nei confronti della fotografia. Di certo però dobbiamo essere consapevoli che molto spesso, ciò che consideriamo un "limite" si tratta il più delle volte di un semplice "alibi", niente di più...
In conclusione nel provare la Sigma SD Quattro, per quanto mi è stato possibile (feste natalizie di mezzo e doveri di papà), ho cercato di fotografare solo quando aveva senso farlo e soprattutto lasciandomi guidare dall'elemento essenziale della fotografia, la luce.
Di seguito ho inserito qualche scatto realizzato con la Sigma SD Quattro. Buona visione e buona lettura.

PS
Sapete qual'è il vero limite? La qualità d'immagine della Sigma Sd Quattro è talmente elevata che è impossibile da valutare fino in fondo sul web. Dimensionare i file e utilizzare lo spazio colore Srgb per il web porta ad una inevitabile perdita di qualità.
Se volete apprezzare la qualità della Sigma SD Quattro (premesso che abbiate scattato con tutti i criteri), dovete stampare le foto su una carta Fine Art ad ampio gamut. Per la mia esperienza solo in stampa si riesce a capire l'incredibile lavoro che hanno fatto gli ingegneri di casa Sigma!


Tutte le foto che vedete sono state scattate con la Sigma SD Quattro insieme al Sigma 18-35mm f1.8. Le foto sono state sviluppate, anche quelle in bianco e nero, con il software Sigma Photo Pro (ver. 6.5). 

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by Damiano Durante
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