Con questa serie di articoli, l’obiettivo è di fornire informazioni dettagliate sulla nuova Sigma Sd Quattro. Voglio farlo perché purtroppo di siti web in italiano in cui parlano accuratamente delle nuove fotocamere con sensore Foveon Sigma, ce ne sono davvero pochi. Spero quindi che tali approfondimenti saranno d’aiuto a coloro che vogliono saperne di più e hanno una mezza idea di acquistare una Sigma SD Quattro. Ci tengo a sottolineare che non sono un Sigma Ambassador, non sono pagato da Sigma, non faccio parte di nessun programma di affiliazione. Le mie considerazioni derivano da un uso pratico e da considerazioni quindi soggettive. Prima di raccontarvi le mie sensazioni d’uso avute con la Sigma Sd Quattro in versione Aps-C e con il Sigma 18-35mm f1.8, credo sia corretto elencare alcune caratteristiche importanti del nuovo modello mirrorless marchiato Sigma-Foveon. La Sigma Sd Quattro è una camera un po’ strana. Una via di mezzo tra una reflex e una mirrorless. All’atto pratico non avendo uno specchio è una mirrorless, ma mantenendo il tiraggio per l’attacco della Sigma Sd1 (lo si capisce dalla strana protuberanza sul corpo macchina), di fatto la Sigma Sd Quattro utilizza ottiche native per sistemi reflex. In poche parole il corpo è mirrorless, mentre le ottiche sono per camere reflex. Se da una parte gli ingombri aumentano, dall’altro si ha la possibilità di sfruttare l’enorme parco ottiche di Sigma, molte delle quali sono eccellenti. Pensiamo alla recente serie Art. Come ad esempio il Sigma 18-35mm f1.8 che ho montato sulla Sigma SD Quattro. A mio parere le caratteristiche salienti della Sigma SD Quattro sono:
Ovviamente tutti questi punti verranno analizzati minuziosamente durante gli articoli. SIGMA SD QUATTRO. QUALITA' COSTRUTTIVA E FEELING D'USOAppena ho aperto la confezione e ho preso in mano la fotocamera ho pensato ad un oggetto costruito per uso militare. Spartano ma solidissimo! La Sigma SD Quattro non è piccola ma neanche eccessivamente grande come ho letto su alcuni siti esteri. Di certo le dimensioni ricordano più una reflex che una mirrorless. L’impugnatura assicura un grip perfetto, forse il migliore mai provato con una mirrorless. La qualità costruttiva generale è eccelsa. Pulsanti, ghiere e sportellini sono costruiti come si deve e danno una netta sensazione di solidità e robustezza. I pulsanti anche con i guanti si riescono a premere senza problemi. La Sigma SD Quattro alloggia una sola scheda SD, SDHC e SDXC o schede Eye-Fi per il trasferimento wi-fi. Inoltre la Sd Quattro tramite uscita HDMI permette la visualizzazione delle immagini su schermi esterni. A differenza di altre fotocamere mirrorless, quello che mi piace della Sigma Sd Quattro è che, pur avendo tutti i tasti che servono, rimane semplice da usare. C’è solo l’essenziale e ci vuole davvero poco a fare dimestichezza con i comandi, i menù e i sotto menù. Questo anche grazie al menù rapido attivabile dal tasto QS posizionato vicino al pulsante di scatto. L’unico neo è rappresentato dalla posizione del mirino. A mio avviso è troppo spostato sulla sinistra. Coloro che inquadrano con l’occhio destro non ci sono problemi, per coloro invece che usano il sinistro potrebbero trovarsi un po’ scomodi. Ma ci si abitua a tutto… La Sigma SD Quattro, dal mio punto di vista, in termini di qualità costruttiva è una delle fotocamere migliori che abbia usato, con la quale si percepisce tutta la qualità costruttiva made in Japan. SIGMA SD QUATTRO. MIRINO E DISPLAYUtilizzando la Sigma Dp2 merrill e la Sigma SD Quattro ho sentito tantissime volte la mancanza di un mirino elettronico. E’ vero che Sigma propone un mirino ottico da alloggiare sulla presa flash, ma il mirino elettronico è altra cosa. Prima di tutto perché posso vedere le impostazioni di scatto, poi perché così ho l’anteprima dell’immagine finale. Sigma con la Sigma DP Quattro (quella con ottiche fisse), forniva ai clienti un mirino da appoggiare sul display. L’idea non era male, ma onestamente gli ingombri della camera aumentavano e l’estetica era pessima (almeno per me…). Guardando nel mirino della Sigma Sd Quattro ho avuto la sensazione di un mirino grande e confortevole. Su alcuni siti ho letto diverse critiche alla qualità d'immagine che si ha con il mirino elettronico. Nonostante abbia un’ottima risoluzione, purtroppo per ragioni tecniche, l’immagine che si vede sembra "compressa" e a volte nei movimenti laterali poco fluida. Tuttavia trovo ingiustificate le lamentele di molti in merito al mirino. A mio parere è ottimo così come è ottima la visione anche in condizioni di forte luce (grazie all’auto-brightness). Si, forse non raggiunge il mirino di una Leica Q o della Fuji Xt2, ma nel suo insieme va detto che l’usabilità del mirino elettronico montato sulla Sigma SD Quattro è comunque molto buona. Ciò che mi premeva testare è se in condizioni di forte o scarsa luce si riusciva ad inquadrare e a mettere a fuoco in modalità manuale senza grandi patimenti. Posso dire di si. Anzi per il 90% degli scatti fatti durante il test e che vedrete nelle pagine deicate ho scattato in messa a fuoco manuale. Inoltre si ha un preview dell’immagine finale ancor prima di premere il pulsante di scatto. In sostanza il mirino elettronico montato sulla Sigma SD Quattro, anche se non è il migliore tra le mirrorless oggi presenti sul mercato, fa pienamente il suo dovere. Del display posso solo fare delle lodi. E’ vero, non è orientabile, ma si ha un gran senso di solidità. Mi piace tantissimo inoltre la trovata di avere una porzione del display dedicato alle impostazioni di scatto.., veramente utile. In condizioni di forte luce la visione è più che ottima. Il dettaglio è eccellente, così come la corrispondenza tra ciò che ci si vede sul display e il file originato. Mi piace poi la leva vicino al mirino per passare dalla visione display, mirino elettronico o modalità automatica. In scarsa luce il mirino e il display, come per tutte le mirrorless, appare un pochino rumoroso, ma niente di drammatico. Nel complesso l’aver inserito il mirino elettronico e aver inserito un display grande ad alta risoluzione, rende la Sigma Sd Quattro una netta evoluzione rispetto alla Sigma Dp Quattro. Il perfetto compromesso tra la reflex Sigma SD 1 e la compatta Sigma DP Quattro. SIGMA SD QUATTRO. BATTERIA E AUTONOMIALe camere Sigma sono state spesso criticate, a volte stupidamente ridicolizzate, per la scarsa autonomia della batteria. Soprattutto per la serie Dp Merrill. In effetti la durata della batteria con la mia Sigma Dp2 Merrill era piuttosto scarsa, circa 75 scatti. Ma a me non è parso mai un vero problema. Le batterie intanto non costavano una follia, inoltre essendo piccole ne potevo portare con me 4-5 senza problemi. Nella mia testa ogni batteria equivaleva ad avere due rullini da 36 pose. Il limite della scarsa autonomia delle batterie, in realtà rappresentava uno stimolo a scattare solo quando aveva senso fotografare… Esattamente come ancora oggi faccio quando utilizzo la mia Hasselblad 500 Classic. Va inoltre considerato che la mole di dati acquisiti dai sensori Foveon Sigma è enorme e questo comporta un grande lavoro da parte del processore. Lavoro che ovviamente deve essere alimentato dalla batteria. Come scrivevo prima la nuova Sigma Sd Quattro monta una batteria di grandi dimensioni, praticamente la stessa montata sulla Sd1. La durata quindi, anche se non eccelsa, è più che ragionevole per il tipo d’uso a cui è destinata la Sigma Sd Quattro. Parliamo, infatti, di minimo 200 foto a carica. Considerate che ho usato la camera anche in condizioni climatiche piuttosto fredde. Con un po' di attenzione, usando il mirino anzichè il display e spegnendo la camera quando non la si usa, si può raggiungere anche 300 scatti a carica. In sostanza con un paio di batterie ve la cavate alla grande per tutto il giorno. Anche perché, cari amici, non pensiate di usare la Sigma Sd Quattro per fare degli “scattini.” Considerate che un file RAW pesa circa 60 mega. SIGMA SD QUATTRO. VELOCITA' e AFFIDABILITA' AUTOFOCUSPrima di tutto va detto che la velocità di scrittura dei dati sulla scheda (di ultima generazione), rispetto alla Sigma Sd1 è migliorata enormemente. Per scrivere e rivedere un file raw ad alta risoluzione ci vogliono circa 5-6 Secondi. La Sigma Sd Quattro dimostra la sua doppia natura reflex-mirrorless anche nel sistema autofocus. Infatti, unisce sia il sistema autofocus a ‘fase’ tipico delle reflex, sia il sistema a ‘contrasto’ tipico delle fotocamere mirrorless. Ciò a detta del costruttore garantisce maggiore velocità e precisione. Rispetto alla Sigma Sd1, in effetti l’autofocus mi sembra molto più preciso. La velocità è invece ancora migliorabile. E' evidente come Sigma abbia destinato la modalità AF-S (fuoco su soggetti statici) per scatti in cui la precisione del fuoco deve essere massima, mentre la modalità AF-C (fuoco su soggetti in movimento) per scatti in cui conta più la rapidità. Tuttavia per me la Sigma Sd Quattro, pur rimanendo destinata ad un "uso riflessivo", possiede il sistema di autofocus più preciso mai utilizzato sulle fotocamere marchiate Sigma. Visto il dettaglio dei file valuto quest'ultimo fattore importantissimo. Nelle foto a cavalletto ho apprezzato molto la modalità di selezione del punto di fuoco denominata ‘Free Movement’, che permette di selezionare il punto esatto dove fuocheggiare. Funzione utile soprattutto se consideriamo che la Sigma Sd Quattro ha solo 9 punti di messa a fuoco. La modalità fuoco continuo onestamente non l'ho testata a dovere perché credo sia inutile per questo tipo di fotocamere. Ho usato invece moltissimo la messa a fuoco manuale. Finalmente, infatti, con la Sigma SD Quattro si può focheggiare in manuale senza problemi. Se lo si desidera si puà ingrandire l'immagine con un click. Molti credono che con la sigma SD Quattro non si riesca a cogliere l'attimo. Nonostante la Sigma SD Quattro non nasce come fotocamere sportiva, ritengo un po' assurda l'idea che non si possa utlizare la fotocamera anche in condizioni più dinamiche. Sarebbe come dire che con una Leica M non si possa cogliere l'attimo... Ma che follia è? Il mitico Bresson si starà rivoltando nella tomba... Come detto con la Sigma SD Quttro si riesce a fuocheggiare in manule senza sforzo. Inoltre se voglio essere più rapido e cogliere l'attimo mi basta chiudere il diaframma a f5.6-f8 e usando la scala metrica, avrò sempre lo scatto che desidero. Se la luce è scarsa? Basta utlizzare il flash e lavorare a 4-5.6, così come si è sempre fatto... Oppure posso utilizzare la tecnica del "prefocus", in sostanza metto a fuoco dove so che il soggetto passerà. Un consiglio? Disintossichiamoci dalla dipendenza dell'Auto Focus! Vi riporto qualche foto fatta in condizioni dinamiche. Tutte le foto sono state realizzate in manaul focus. Devo dire che con la Sigma Sd Quattro si riesce anche a fuocheggiare in modo piuttosto agevole. Il Focus peaking usato è piuttosto affidabile. CONCLUSIONI 1° PARTETirando le somme di questa parte dedicata al feeling di utlizzo vi posso dire che usare la Sigma SD Quattro è un piacere. A parer mio si tratta della miglior fotocamera digitale mai prodotta da Sigma. L'usabilità è pari a qualsiasi altra mirrorless. L'autonomia delle batterie è più che accettabile. Il mirino e il display sono ottimi, così come i comandi generali. Ma soprattutto è una fotocamera semplice ed essenziale, che bello! Cosa avrei migliorato? Sicuramente l'autofocus ancora lento rispetto alla concorrenza. Ma soprattuto avrei gradito un menù personalizzato in cui inserire tutte le voci che mi servono senza doverle cercare ogni volta nei vari menù. |
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