In effetti come forse avrete letto, quest'estate ebbi l'occasione di provare una Sigma dp1 Quattro (potete leggere la mia recensione qui). Dopo poco, decisi di acquistare una fotocamera della serie 'dp'. Tra le varie alternative proposte da Sigma (dp0, dp1, dp2, dp3), scelsi la Sigma dp2 Quattro che, per inciso, è quella con in dotazione il 30mm f2.8 (equivalente nel formato 35mm ad un 45mm, la classica focale "normale"). Focale che tra le varie, si adatta meglio alla mia visione. Il fatto di non poter cambiare l'ottica in effetti non mi crea problemi, anche perché la Sigma Dp2 Quattro è andata ad affiancare la mia Sigma Sd Quattro. La dp2 rispetto alla Sd però ha il grande vantaggio di essere più leggera e più trasportabile. Come forse avrete letto nell'articolo sulla Sigma dp1 Quattro, l'elevatissima qualità d'immagine è garantita dallo stesso sensore APS-C Foveon montato sulla sorella maggiore, la Sigma Sd Quattro. Se volete approfondire la tecnologia Foveon potete cliccare qui. Per esaltare le performance del sensore Foveon, sulla Sigma Dp2 Quattro è stato montato il 30mm f2.8. Come potete notare dai grafici MTF (ufficiali), sia il contrasto (linee rosse), che la nitidezza (linee verdi), al centro e ai bordi sono elevatissimi. Anche la vignettatura e le distorsioni sono molto ridotte. Per migliorare poi la resa nello sfuocato è stato usato un diaframma circolare a 9 lamelle. Utilizzando la Sigma Dp2 non posso che confermare quanto dichiarato dal costruttore. La resa della lenta è favolosa e non presenta difetti evidenti. Unica osservazione puramente empirica, riguarda la resa cromatica della lente. Confrontando le immagini della dp2 Quattro con la Sd1 Quattro e il 30mm f1.4 Art, a parità di gradi Kelvin, di profilo colore e dati esposimetrici, la resa cromatica del 30mm f2.8 della dp2, sembra essere più fredda. Ripeto, si tratta però di una constatazione assolutamente soggettiva ed empirica. L'autofocus della Dp2 Quattro essendo a contrasto è molto, molto preciso ed affidabile (anche in condizioni di scarsa luminosità). La velocità inoltre è discreta. Non parliamo di un autofocus progettato per essere iper-veloce, quanto per essere molto preciso al fine di esprimere al massimo l'elevatissima risoluzione offerta dai sensori Foveon. Come per la Sigma dp1 Quattro, anche la dp2 è dotata di otturatore centrale nell'ottica. Questo fattore è assai importante in quanto si riducono tantissimo le micro vibrazioni (e con esse il micro mosso), la rumorosità (il rumore dell'otturatore è appena percepibile) e infine è possibile sincronizzare il flash su tutti i tempi di scatto senza rinunciare alla piena potenza del flash stesso. La durata della batteria è decente ma niente di più. Si riescono a fare tranquillamente 200 scatti (avendo l'accortezza di spegnere la fotocamera quando non la si usa). Diciamo che un paio di batterie sono fortemente consigliate. Tenete conto però che tutte le fotocamere Sigma, ivi compresa la dp2 Quattro, sono concepite per essere usate in modo attento e riflessivo, come si usavano una volta le fotocamere medio formato. Il peso dei file è così elevato da far passare la voglia di fare 1.000 scatti a sessione. La sigma dp2 Quattro, come per le atre "sorelle" della serie, non è dotata di mirino, né elettronico, né ottico. Purtroppo, può capitare che in condizione di luce molto intensa, la visione del display venga compromessa. Alle persone a cui capita spesso di fotografare in queste condizioni, penso al mare o in montagna, consiglio vivamente di acquistare o il mirino esterno ottico, o il visore per il display. Io ho scelto di acquistare sia il mirino ottico che il visore per il display. Il mirino ottico esterno, come potete vedere dalla foto è molto grande. La visione è favolosa, chiara e luminosa. La qualità costruttiva del mirino è veramente eccellente. Il mirino infatti è fatto completamente in metallo e da un grande senso di qualità. Sfortunatamente tutta questa qualità ha un costo, circa 200 euro.
A mio avviso i limiti del mirino esterno sono due: il primo è l'assenza di qualsiasi informazione di scatto (tranne che per la cornice per la composizione). La seconda è che a distanze ravvicinate, circa 1,5 metri, è possibile incappare nell'errore di parallasse. Nel mirino, Sigma ha inserito anche una linea tratteggiata per aiutarci a non sbagliare la composizione a distanze ravvicinate, ma in tutta onestà inquadrature non perfette possono sempre capitare. La qualità costruttiva del visore elettronico fornito da Sigma è veramente ottima, così come la visione. La composizione e l'esposizione diventano un "gioco da ragazzi", un'esperienza veramente confortevole. Il limite del visore è solo nella grandezza e nell'ingombro. Va aggiunto però che, mentre il mirino ottico è costruito in funzione della focale, il visore è perfettamente compatibile con tutte le fotocamere della serie dp Quattro. Come detto in precedenza, ho acquistato sia il mirino ottico che il visore del display, Se devo però dare un consiglio, prendete il visore per il display. La visione è così confortevole da valere tutti i soldi. Non preoccupatevi troppo per l'ingombro perché il visore è stato costruito per essere tolto dalla fotocamere in modo estremamente veloce e facile. Consiglio invece il mirino ottico a coloro che pensano di usare la dp2 quattro in montagna o per il paesaggio. In questo caso il problema del parallasse non esiste, e mettendo a fuoco a mano sull'infinito non abbiamo bisogno neanche di vedere il punto di messa a fuoco. La qualità costruttiva del corpo macchina è eccellente, si percepisce tutta la qualità made in Japan. Peccato che Sigma non abbia pensato di rendere le fotocamere della serie Dp quattro, resistenti alle intemperie. Data la grande leggerezza e trasportabilità, sono perfette per la fotografia di paesaggio. La sigma Dp2 è fornita della tecnologia Super Fine Detail. Tecnologia che permette di avere un'estesissima gamma tonale (non HDR), grazie ad una serie di scatti fatti a diverse esposizioni. Ricordo infine che oltre al raw originario X3F, la Sigma dp2 può salvare le immagini sulla scheda SD (...1 solo slot), anche nel formato DNG. In questo modo è possibile utilizzare i file raw con qualsiasi convertitore raw senza passare per il software proprietario Sigma Photo Pro. Attenzione però che mentre i file X3F sono 14 bit, quelli in DNG sono a 12 bit. Concludendo a chi consiglio di acquistare la Sigma dp2 Quattro? In primis a coloro che pur necessitando di trasportbilità e leggerezza non vogliono rinunciare alla qualità d'immagine. Qualità che credetemi è elevatissima (al pari delle migliori fotocamere full frame e medio formato). A mio avviso la serie dp Quattro è perfetta alla fotografia di paesaggio e volendo, visto le dimensioni e la silenziosità dello scatto anche allo street. Una fotocamera quindi che consiglio a tutti quei fotografi riflessivi, che puntano alla vera fotografia e a stampe di altissima qualità. |
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