Prodotta a partire dal 1970 e uscita di produzione nel 1981 la SX-70 è una SRL (single reflex lens). La sua caratteristica principale è la possibilità di richiuderla su se stessa, e a mio parere, sia aperta che chiusa è un oggetto veramente bello. Estremamente semplice da utilizzare, oltre al pulsante di scatto, è dotata di due ghiere; una per la regolazione della messa a fuoco e una per sovraesporre e sotto esporre. Monta un obiettivo a 4 elementi, con una focale di 116 mm f/8. Nel 1978 fu introdotto un modello con dispositivo sonar per la messa a fuoco automatica, con questa versione la SX-70 Sonar rappresentò a prima macchina fotografica reflex a fuoco automatico della storia. Per fare foto con la SX-70 è necessario acquistare pellicole Impossible recanti la dicitura SX-70 appunto (125 ISO di sensibilità). Vista la diversa tecnologia di produzione delle emulsioni rispetto ai vecchi film pack Polaroid, è fondamentale sempre sottoesporre l’esposizione di 2 tacche per avere foto correttamente esposte. Bisogna anche ricordarsi che ogni volta che chiudiamo la macchina la ghiera dell’esposizione torna a 0. Pertanto è fondamentale prendersi il tempo necessario per ragionare prima di scattare. Tempo necessario anche per la messa a fuoco che nella versione da me provata, è manuale; questo a mio avviso è un valore aggiunto perché permette di meglio definire quello che è il soggetto della fotografia che sto per scattare. È importante dire che il mirino è molto luminoso, tuttavia sarà necessario prendere dimestichezza con esso, bisogna infatti trovare la giusta distanza occhio-mirino, altrimenti avremo la stessa sensazione di quando si guarda attraverso un binocolo nel quale non abbiamo regolato la distanza tra gli occhi; vedremo cioè un alone nero intorno al campo visivo del mirino stesso. Non necessita di batterie dedicate in quanto esse sono poste direttamente nel film pack, la carica è più che sufficiente per scattare le nostre otto foto presenti in ogni singola cartuccia. La macchina da il meglio di se in condizioni di luce intensa, vista anche la sua sensibilità ISO; è possibile anche acquistare il dispositivo sonar che porta con se anche un flash riutilizzabile, in alternativa sono disponibili, ma di non facile reperibilità, delle cartucce da 10 flash da montare sopra al frontalino dell’obiettivo. Attualmente impossible vende per la Sx-70 un flash con alcune gelatine colorate, ma sinceramente non le ho ancora provate. Personalmente preferisco non utilizzare questa opzione perché mi piace la filosofia della “luce come migliore amica” cosìrecitano le istruzioni contenute nelle cartucce fotografiche impossible. Inoltre, sempre a parer mio, il dispositivo di autofocus sonar rovina molto l’estetica del corpo macchina.
Imparare a fotografare con questo dispositivo è tutt’altro che semplice ed intuitivo, bisogna “buttare” più di un box prima di ottenere risultati buoni, ma quando finalmente si riesce a scattare la prima vera fotografia “buona” la soddisfazione sarà talmente appagante che non vedrete l’ora di avere una nuova cartuccia da inserire nel caricatore della SX-70. Difetti? il principale è legato alle pellicole impossible, che appena espulse devono essere subito coperte e messe al buio; la SX-70 non è corredata da “Frog togue”, cioè quella pellicola nera che si srotola insieme al frame quando viene espulso. Questo significa che per i primi secondi dallo scatto dobbiamo assolutamente ingegnarci per coprire la nostra fotografia. Io ho imparato a tenere in mano il cartoncino nero che viene espulso per primo quando carichiamo una nuova cartuccia, con il quale copro immediatamente il mio scatto; non è semplice ma è essenziale per non rendere la fotografia sovraesposta dalla luce ambiente. Altro consiglio che mi sento di darvi è considerare ogni rullino un “plug & play” in pratica montata una cartuccia vi consiglio di finirla in poco tempo e non attendere giorni per finire tutti gli scatti. Questo perché la pellicola impossible è davvero delicata. Ma se utilizzate questi accorgimenti e ci prendete un po’ la mano vi garantisco che ne rimarrete affascinati come lo sono io. Insomma il mio consiglio è quello di provarla almeno una volta, perchè con questa macchia riuscirete a fare scatti unici con un mezzo davvero “unico”. |
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