Se c’è un termine che descrive l’approccio alla fotografia di Mary Ellen Mark (forse anche la sua filosofia di vita), questo è “Wu wei”. Il Wu wei è un precetto taoista che ha a che fare con la consapevolezza del quando agire e del quando non agire. Può essere tradotto “banalmente” con il concetto del non agire, ma in realtà dietro questa parola c’è molto di più. L’obiettivo del wu wei è quello di aiutarci a trovare l’armonia, il perfetto equilibrio…L'uomo non deve ambire ad azioni troppo grandi o complesse. Queste azioni, se irrealizzabili, saranno solamente causa di sofferenza e sentimenti negativi nell'uomo. Applicando il wu wei invece l'uomo è consapevole di dover procedere nella vita a piccoli passi... (fonte Wikipedia) Nelle fotografie di Mary Ellen Mark c'è tanta semplicità, meditazione e rispetto per la vita. Sii connesso al tuo soggetto. Ciò che più mi affascina nelle fotografie di Mary Ellen Mark è la loro “profondità” e la connessione con le persone fotografate. In effetti, per Mary Ellen Mark la fotografia ha più a che fare con le persone che con il fare delle foto o con il mezzo fotografico. Il suo intento più profondo come fotografa è di usare la fotocamera come uno strumento per raccontare. Scrive Mary Ellen Mark: “ La fotocamera mi ha permesso di entrare in connessione con le persone in un modo che non ho mai avuto prima. Mi permette di entrare nelle loro vite e di soddisfare la mia curiosità. Un giorno capì che la parola che meglio descriveva questo stato mentale è essere aperta…Posso catturare la vita delle persone che incontro e da loro posso imparare cose nuove”. Esprimi il tuo punto di vista. Per Mary Ellen Mark entrare in connessione con il nostro soggetto, non significa solo cercare di “illustrarlo”. Occorre fornire il proprio punto di vista. Oltre a testimoni della realtà, dobbiamo esserne interpreti della realtà che ritraiamo. L’intento è di creare da ogni momento, un nuovo significato. Scrive Mary Ellen Mark: “Devi voler essere un interprete piuttosto che un illustratore. Cerca di andare oltre a ciò che ti è di fronte. Cerca di interpretare che cosa vedi piuttosto che limitarti ad immortalarlo. Mostra il tuo punto di vista e cosa senti nei confronti del soggetto. Cosa vuoi dire? Perché sei lì? Sii un interprete quindi, non un semplice osservatore. Pensa a quanto sei vicino, all’angolazione scelta, come la luce colpisce il soggetto. E’ troppo scura è troppo chiara? Non aver paura di essere te stesso, rifletti su cosa stai pensando mentre fotografi”. Non fate ridere i vostri soggetti. Nei ritratti di Mary Ellen Mark, le persone sono autentiche, vere. Non si atteggiano, non devono mostrare, loro semplicemente si concedono… Per questo Mary Ellen Mark consiglia di non far ridere davanti all’obiettivo le persone ritratte. “ A volte, la cosa più difficile è quella di far smettere le persone di ridacchiare davanti alla fotocamera. Anche con i bambini, cerchiamo di non farli ridere sempre. Dobbiamo trattarli come ‘adulti’. A volte dico alle persone, se continui a ridere non faccio la foto”. Componi in modo semplice. Lo stile fotografico di Mary Ellen Mark è diretto, semplice e sincero. Nelle sue foto non troviamo sovrastrutture. Il soggetto si concede nella sua piena dimensione del momento. Mary Ellen Mark ritiene che il compito del fotografo sia quello di togliere piuttosto che aggiungere. Occorre semplificare il nostro modo di comporre le immagini, senza però eccedere. Mary Ellen Mark scrive: ”…Ho sempre ritenuto che meno è più. La semplicità è realmente importante. Tuttavia la linea tra la semplicità e l’estrema semplicità è molto sottile. Ad ogni modo ciò che più conta è che con la nostra fotocamera siamo in grado di dire ciò che volgiamo dire”. La semplicità compositiva delle sue immagini si evidenzia anche attraverso lo studio dello sfondo e alla suddivisione dei piani. Il compito del fotografo è creare un ordine cercando la giusta prospettiva e il giusto rapporto soggetto-sfondo. Scrive Mary Ellen Mark: ”La differenza tra una foto che funziona e una che non funziona è spesso legata alla qualità dello sfondo. Ciò che mettiamo come sfondo è altrettanto importante del nostro soggetto…Lo sfondo può a volte entrare in conflitto con il soggetto. Quando lavoriamo in aree affollate, dobbiamo cercare di separare gli elementi: Cerchiamo inquadrature che mettano a diversa distanza le cose. Cerchiamo di fare attenzione al primo piano, al piano intermedio e allo sfondo…Possiamo usare il flash per staccare maggiormente il soggetto dallo sfondo. Anche quando le situazioni sono affollate è compito del fotografo dare il giusto ordine.” Cura ogni singolo scatto. Anche quando stiamo realizzando un progetto fotografico, Mary Ellen Mark ci spinge a curare e a focalizzarci su ogni singolo scatto. A tal proposito Mary Ellen Mark scrive: “ Non è necessario sapere cosa è successo per riconoscere una grande foto. Se le immagini hanno bisogno di un’introduzione può essere che non siano grandi fotografie. Ogni immagine dovrebbe stare in piedi da sola”. E ancora: “ Io voglio che ogni immagine sia un’icona (cosa che non sempre è possibile). Voglio elevare il soggetto oltre il momento e la circostanza. Io ragiono in termini di singole immagini piuttosto che di progetto fotografico. Per me la fotografia è ciò che rende tale ogni singola immagine”. Sii spietato nell’editing. L’editing è un momento importante per migliorarci come fotografi. Occorre in questa fase essere “spietati”. Scegliere poche immagini ma veramente “buone”. Mary Ellen Mark, ci dice: ”Se vuoi essere un fotografo è importante che impari a selezionare il tuo lavoro. Questo è uno delle cose più difficili da fare. Per essere un buon editor, occorre essere spietati, scartando le immagini che non sono abbastanza buone e non raccontino appieno il momento. Occorre saper separare se stessi dalle proprie fotografie. Selezionare il proprio lavoro è molto difficile, per questo consiglio di fare pratica con le foto dei propri amici”. Non cercare luoghi esotici, concentrati sul momento e sul soggetto. A differenza di tanti altri fotografi, le fotografie di Mary Ellen Mark non sono state scattate in luoghi esotici o straordinari. Lei stessa afferma che non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per scattare delle grandi fotografie. Ellen afferma: “Non ha importanza dove siamo. E’ troppo facile cercare luoghi o costumi esotici di paesi stranieri. Possiamo essere in posti spettacolari senza riuscire a realizzare nessuna buona immagine. Occorre andare oltre questa credenza. Le fotografie vanno oltre il costume o i luoghi. Per fare delle buone fotografie occorre cercare altri elementi, come il contenuto, l’emozione, la composizione e la profondità.” Lascia che le cose accadano. Ellen Mark ci ricorda che in fotografia non dobbiamo forzare le cose. Occorre aspettare e lasciare che le cose accadano. Tuttavia il fotografo deve essere presente e connesso con il soggetto e la situazione. Piuttosto che scattare mille foto su decine di soggetti, occorre essere concentrati su un soggetto alla volta. Di questo dobbiamo sforzarci di catturare delle grandi fotografie. Mary Ellen Mark: ”Spesso raccomando di rimanere concentrati su un soggetto che ci interessa piuttosto che cercare di cogliere ogni cosa che ci succede intorno”. E ancora: “Dobbiamo aspettare che le cose accadano piuttosto che forzarle. Il più delle volte il soggetto farà delle cose che noi non potevamo nemmeno sognare”. Tuttavia quando ci troviamo nella situazione di guidare un soggetto, dobbiamo farlo senza troppa esitazione. La nostra sicurezza permetterà al soggetto di essere disteso e rilassato. Mary Ellen Mark: “…Come fotografo devi saper misurare le persone. Devi leggere il loro segnali e sapere quanto ancora ti puoi spingere e quando devi fermarti.” E ancora: “non dobbiamo aver paura di prendere il controllo e dare indicazioni…A prescindere che tu stia fotografando un gruppo di bambini o un presidente, affinché si fidino, loro hanno bisogno di sentire che tu hai il controllo degli scatti. Se ti dimostri dubbioso o insicuro questo non ti aiuterà.” Sii te stesso. Infine Mary Ellen Mark ci da un ultimo prezioso consiglio: “…Non lasciare che l’eredità dei grandi maestri della fotografia ti paralizzi. Il tuo obiettivo è lasciare un tuo contributo ai posteri. Non preoccuparti di come tu fotografi lo stesso soggetto rispetto agli altri. Le immagini arrivano fotografando attraverso il tuo personale punto di vista. Preoccupati piuttosto di scattare delle grandi fotografie”. LIBRI CONSIGLIATI Mary Ellen Mark on the Portrait and the Moment: The Photography Workshop Series (Inglese) |
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