Mario Barbieri è un vero appassionato di fotografia, di viaggi e di natura. Oltre ad un corredo Canon di primo livello, Mario oggi utilizza un sistema mirrorless Olympus. Ecco la sua esperienza e le motivazioni di questa scelta.... Mi fa molto piacere poter ospitare sul nostro blog un vero amante della fotografia. Mario infatti incarna il senso più "buono" dell'essere "fotoamatore". La fotografia è infatti per Mario uno strumento e uno stimolo per scoprire il mondo e ancor di più la natura. Apprezzo moltissimo le fotografie di Mario non solo perché raccontano il mondo e le sue bellezze, ma soprattutto perché sono vere e naturali. Mario Barbieri infatti è uno dei pochi fotografi che ha ancora un approccio "pulito" all'immagine. Mario è un fotografo con una grande esperienza, esperienza maturata dapprima in analogico e poi in digitale. Per lui il momento dello scatto è essenziale per la riuscita di una "buona" fotografia. Troppi "fotografi" naturalisti oggi, cercano di spettacolarizzare le loro immagini attraverso Photoshop con l'unico fine di prendere più "like" sui social.... Come faceva in analogico, Mario Barbieri è attento alle fondamenta della fotografia: luce, composizione e momento. Negli ultimi anni Mario ha utilizzato un corredo Canon di altissimo livello. Oggi è un felice "utilizzatore" di un sistema micro 4/3. La sua testimonianza come fotografo di viaggio e di natura, ritengo possa essere utile a coloro che provenendo da un sistema reflex dedicato alla fotografia naturalistica, desiderano passare ad un sistema Mirrorless. Ecco cosa ci racconta.... Allora Mario, prima di tutto permettimi di ringraziarti per aver accettato la nostra richiesta. Mi piacerebbe che prima ci raccontassi qualcosa si te e di come è nata la passione per la fotografia naturalistica e di viaggio? Damiano grazie a te...Cosa dire.., sono un imprenditore di 59 anni da sempre appassionato di fotografia, natura e viaggi un mix di cose che mi hanno sempre dato grandi emozioni. Sono queste emozioni che cerco di trasferire nelle mie foto. Ho cominciato a fotografare fin da ragazzo con macchine fotografiche a pellicola e sviluppando in camera oscura. Una quindicina di anni fa sono passato alla fotografia digitale con il sistema Canon abbinato ultimamente da un sistema mirrorless Olympus. Tra tutti i posti che hai visto, ce n’è qualcuno che ti è rimasto nel cuore e che consiglieresti a chi ama la fotografia come te? Il mondo è tutto meraviglioso, ogni paese ha le sue particolarità che ti rimangono impresse, anche se dal punto di vista naturalistico e fotografico l’Africa mi è rimasta nel cuore. Le verdi colline d’Africa con i suoi meravigliosi safari, la Namibia con i suoi deserti e le etnie Himba non posso che lasciarti un ricordo indelebile e offrirti la possibilità di scatti memorabili. Incredibile è stato anche il grande nord, durante l’inverno, con le sue fantastiche aurore boreali... Quali sono i soggetti fotografici che preferisci? Mi piace fotografare tutto quello che mi crea emozione , reportage di viaggio e natura in tutte le sue manifestazioni. Spesso fotografo avifauna, gli uccelli con i loro colori e comportamenti sono molto interessanti. Inoltre rappresentano una sfida fotografica interessante... La fotografia naturalistica è una specialità molto tecnica. Quali sono secondo te le principali difficoltà che incontra un fotografo? La difficoltà della fotografia naturalistica e di viaggio è quella di saper cogliere il momento nell’istante in cui si è lì e nel modo più naturale possibile. Nel mio caso, essendo una passione e non un lavoro, a volte non ho il tempo di valutare il soggetto o di essere al punto giusto al momento giusto con la luce ideale. Bisogna quindi cercare di studiare prima le caratteristiche dei luoghi e le abitudini dei soggetti che si avrà la possibilità di fotografare per essere preparati e prevederne le evoluzioni. Spesso, nella foto naturalistica, la differenza la fa l’attimo che hai la fortuna di fotografare anche se, le capacità del fotografo, ne possono esaltare il momento, sia dal punto di vista della composizione che della luce, cercando di comunicare le sensazioni che si provano ad essere in quel contesto in quel momento. Tu utilizzi sia un corredo Canon che Olympus, puoi dirci di più sull’attrezzatura che utilizzi? e perché? Ho un corredo Canon full frame con un parco ottiche completo dai grandangolari ai supertele e ne sono sempre stato pienamente soddisfatto anche se durante i viaggi o le escursioni di caccia fotografica tra attrezzatura e cavalletti il peso da portarsi in giro è importante, mettendomi a dura prova e vincolandomi un po’ negli spostamenti. Ultimamente ho affiancato a Canon un sistema mirrorless Olympus. La EM1 MARK II l'ho corredata con una serie di ottiche PRO molto interessanti con una riduzione dei pesi strabiliante. In particolare il mio attuale corredo mirrorless è il seguente:
Come mai hai scelto di utilizzare anche un corredo mirrorless e perché Olympus? Come ti dicevo ho cominciato ad utilizzare un corredo mirrorless in particolare per la riduzione dei pesi. Ho scelto Olympus perché il parco ottiche pro a disposizione coprivano ampiamente le mie necessità e le caratteristiche dei corpi macchina dal punto di vista della velocità sia di scatto che di autofocus si avvicinavano maggiormente al mio genere di fotografia. Importante nella mia scelta è stata anche l’elevata qualità della tropicalizzazione e di stabilizzazione del sistema. In genere come prepari l’attrezzatura prima di un’uscita fotografica e un viaggio? In generale, a parte escursioni mirate, preparare lo zaino per un viaggio è sempre stato un momento difficile. Avrei sempre portato tutto per avere sempre l’attrezzatura ideale per ogni momento ma purtroppo lo zaino diventava troppo grosso e pesante e non sempre era possibile portarlo in aereo o muoversi con pesi per cui bisgnava fare delle scelte e delle rinunce. Oggi con il sistema Olympus è un problema che non mi pongo più, prendo su tutto dal 7mm al 300 mm, e lo zaino è più piccolo e leggero. A proposito di impostazioni della fotocamera, quali settaggi utilizzi? C’è qualche consiglio che puoi dare a chi utilizza un corredo Olympus? Uso un corredo Olympus e in particolare la Olympus Em1 Mark II solo da alcuni mesi, e mi accorgo che a volte il passaggio dalle reflex non è così immediato, bisogna sforzarsi di cambiare le abitudini e di non usare una mirrorless come una reflex ma di sfruttare a pieno le peculiarità del sistema. Generalmente uso la macchina in manuale, in modo da poter intervenire sia sui tempi che sui diaframmi come credo più opportuno al momento. Uso spesso gli ISO automatici, contenendo il range entro limiti per me accettabili per la gestione del rumore (max 3200 anche se difficilmente supero 1600), e sovra o sotto esponendo a seconda del soggetto che fotografo.Tendenzialmente quando faccio caccia fotografica uso AF-C con messa a fuoco su punto singolo. Cosa ti piace di un corredo Mirrorless e in cosa credi faccia la differenza rispetto ad un corredo reflex? Come avrai capito, dal mio punto di vista, la differenza la fanno la riduzione dei pesi e delle dimensioni perdendo molto poco dal punto di vista qualitativo, o meglio perdendo qualcosina solo dal punto di vista della reattività dell’autofocus in continuo mentre la qualità della foto sono ottime con entrambi i sistemi. Tra l’altro, l’ultimo aggiornamento firmware (ver. 1.2) della Em1 mark II ha fatto un ulteriore passo in avanti avvicinandosi sempre di più ai migliori autofocus delle reflex. In ogni caso la maneggevolezza e quindi la reattività nei movimenti consente di effettuare scatti in determinate condizioni che non avresti potuto effettuare. Per la fotografia naturalistica ritengo molto utile anche la silenziosità dello scatto sia in modalità singolo che a raffica e il nuovo sistema di scatto “pro capture”. Interessante inoltre la funzioni: “Livecomp”, "Livetime” e "Live Bulb". Cosa vorresti migliorare negli attuali sistemi mirrorless? Posso parlare solo del sistema Olympus che è l’unico sistema mirrorless che ho provato e di cui sono soddisfatto. Mi piacerebbe che nel prossimo aggiornamento firmware ci sia un ulteriore step di miglioramento nell’autofocus continuo chiudendo il gap definitivamente rispetto alle ammiraglie Canon. Utile sarebbe anche una semplificazione del menù non sempre di facile intuizione ed accessibilità. Mario siamo in chiusura di quest’intervista. Hai qualche consiglio da dare a chi sta pensando di cimentarsi nella fotografia naturalistica? Fotografare la natura in tutti i suoi aspetti è molto interessante, il fotografo naturalista deve cercare di inserirsi in questo mondo con un impatto il più naturale possibile, rispettando a pieno la natura e la libertà degli animali, cercando di portare a casa, non cartoline, ma scatti che ne esaltino le emozioni, i comportamenti e le ambientazioni. Grazie ancora Mario per il tempo che ci hai dedicato. Coloro che volessero vedere altre splendide immagini realizzate da Mario possono visitare il sito web: www.mariobarbieri.it |
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