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IN VAL DI FASSA CON LA SIGMA DP1 QUATTRO

19/6/2017

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Alcuni giorni fa ho avuto la possibilità di soggiornare a Soraga, un tranquillo paesino nella Val di Fassa. Questa zona del trentino è una delle mie preferite. Da qui si possono raggiungere facilmente alcune delle più belle montagne delle dolomiti: Gruppo Sella, Pordoi, Marmolada e tante altre. Insomma, avendo tra le mani una Sigma DP1 Quattro, quale altra occasione se non questa per provare davvero sul campo, pro e contro di questa "insolita" fotocamera? 

​Nell'articolo potete vedere qualche  foto realizzate con la DP1 Quattro (potete cliccare sulle immagini per ingrandirle).
La Sigma DP1 Quattro è una fotocamera ad ottiche fisse dotata di un sensore Foveon APS-C da 19 megapixel​ (lo stesso sensore usato per la Sigma SD Quattro). Gli ingegneri di casa Sigma affermano che la risoluzione effettiva equivale a quella di un sensore Bayer di circa 40 megapixel.
In effetti, come ho già scritto per la Sigma SD Quattro il livello di dettaglio che si raggiunge con questi nuovi sensori Foveon è strabiliante.
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La Sigma DP1 Quattro monta un ottica fissa e più esattamente un 19mm che equivale, nel formato Full Frame, ad un 28mm. Ne esistono altre tre versioni (sempre con lo stesso sensore), una con un 14mm pari ad un 21mm, una  con un 30mm pari a circa 45mm e un'altra con un 50mm pari a 75mm. Tutte, con diaframma massimo f2.8 (per maggiori informazioni tecniche potete visitare il sito del costruttore  SIGMA).
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Sigma nel progettare la serie DP Quattro ha deciso di osare. In effetti, la forma è al quanto insolita. Dopo aver chiesto a diversi amici, ho capito che la macchina o piace o la si detesta. A me personalmente piace e anche parecchio.
In realtà alla base di questa strana forma, soprattutto nella parte dell'impugnatura, c'è una ragione pratica. I costruttori hanno voluto inserire una batteria più grande di quelle usate sulla serie DP Merrill in modo da aumentare il numero di scatti. 
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Vi dico subito che, nonostante la forma, la camera si impugna bene anche con una sola mano (grazie anche al peso piuttosto ridotto, meno di 500gr). La presa inoltre è solida e non si ha mai la sensazione che possa cadere.
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La fotocamera è semplice da usare
, così come per tutte le fotocamere Sigma. I tasti sono sufficientemente grandi e ben raggiungibili. Insomma tutto bene, tranne che per due appunti. Prima di tutto non mi piace molto lo sportellino in gomma dove inserire le schede SD. Sicuramente è solido e ben fatto, ma trattandosi di uno sportellino molto utilizzato lo avrei preferito in plastica o in metallo come il resto del corpo macchina. 
Altra miglioria riguarda la posizione del tasto AEL che a mio parere doveva essere al posto del tasto Display (il primo in alto nel dorso della camera). Dico questo perché impugnando la fotocamera il pollice cade naturalmente sul primo tasto, posizione perfetta per gestire il blocco dell'esposizione.
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La Sigma DP1 Quattro non ha un mirino né ottico né elettronico. Per fotografare, come per qualsiasi compatta occorre inquadrare dal display posteriore. Display tra l'altro con un'ottima risoluzione (920.000 pixel)  e molto grande (3").
In genere non si hanno problemi di visualizzazione del display, ma quando si è in luce piena ed intensa (ad esempio in montagna), la visibilità del display è compromessa. In questi casi vi consiglio vivamente di acquistare uno dei due accessori offerti dalla Sigma, il mirino ottico, da me preferito, o il visore (progettato appositamente per la serie DP), da posizionare sopra il display con fattore d'ingrandimento 2,5x. Le lenti dell'oculare sono antiriflesso e il mirino è molto luminoso.

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Alcune persone si sono lamentate delle dimensioni della Sigma DP Quattro, più grande della serie DP Merrill. In effetti le differenze ci sono, ma come potete vedere dalla foto la Sigma DP1 Quattro è lunga come una iPhone 6 Plus. Secondo me parliamo di una fotocamera comunque molto compatta.
Per tutta la settimana ho portata a spasso la Sigma DP1 Quattro su e già per i monti attaccata al collo senza mai avere fastidi o percepire stanchezza. La Sigma DP1 Quattro è insomma a mio parere ideale per chi vuole viaggiare leggero.
La leggerezza e l'incredibile qualità d'immagine sono i suoi punti di forza. Dico questo perché in tutta onestà non credo che la Sigma DP1 Quattro sia una fotocamera da vacanza (intesa come camera per le foto ricordo della famiglia).  Per l'amor del cielo, si possono fare e sono anche fantastiche, ma considerando che un file RAW pesa più di 50mega l'uno e che i tempi di conversione dal software Sigma Pro sono un po' lenti, si capisce che l'uso a cui destinare la Sigma DP1 Quattro è ben altro.
La Sigma DP1 Quattro può essere considerata e usata per quello che è, una compatta con una qualità d'immagine da medio formato. Ecco, se cercate una compatta con una qualità d'immagine strabiliante (sia a colori che in bianco e nero), con la serie Sigma DP Quattro, avete fatto tredici!
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Dal punto di vista operativo sono rimasto molto sorpreso dall'autofocus, precisissimo e sufficientemente veloce (sicuramente più veloce della serie SD Quattro). Inoltre è molto semplice focheggiare manualmente. Anche la distanza minima di scatto è piuttosto limitata, circa 20cm. Che come potete vedere dalle foto si riescono ad ottenere buoni ingrandimenti (circa 1:8).
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Grazie alla compattezza e alla leggerezza della Sigma DP1 Quattro ho avuto modo di portare con me durante tutte le escursioni un piccolo e leggero cavalletto da viaggio. Grazie al quale mi è stato possibile realizzare delle ottime foto panoramiche (come nell'esempio sotto). 
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Tanto per darvi un esempio di quale qualità e dettaglio è possibile raggiungere con la Sigma DP1 Quattro, guardate l'ingrandimento al 100% di una stampa con il lato lungo di 2, 20metri. Un risultato pazzesco!
Foto
Dettaglio al 100% di una stampa lato lungo 2,20 mt
Qui ancora un esempio. Se lo desiderate potete scaricare il file ad alta risoluzione in basso.
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File ad alta risoluzione
File Size: 26757 kb
File Type: jpg
Scarica file

La Sigma DP1 Quattro monta un ottica, come scrivevo fissa da 19mm (28mm FF). L'ottica è eccellente, soprattutto come resa del dettaglio (sia al centro che ai bordi). Tuttavia occorre utilizzare il paraluce fornito da Sigma per limitare il flare. Flare, che come per tutte le fotocamere con sensore Foveon tende ad avere un'aspetto "lenticolare".
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Come scritto precedentemente la Sigma DP1 Quattro monta un batteria più grande di quella montata sulla DP Merrill. Se con quest'ultima era difficile superare i 100 scatti, con la Sigma DP1 Quattro sono riuscito tranquillamente a superare i 200. Sigma con onestà ha deciso di inserire nella confezione anche una seconda batteria. Personalmente, essendo un fotografo abbastanza riflessivo  che scatta poco, durante le mie escursioni di ore non ho mai dovuto cambiare la batteria. La seconda era sempre con me solo come emergenza.
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Lavorare con un 28mm fisso non è sempre facile (almeno per la mia visione). Ottimo per documentare, ma a volte diventa un po' limitante. Per questo se pensate ad un'unica fotocamera vi consiglio di acquistare la Sigma DP2 Quattro che monta il 30mm (equivalente a 45mm). Se invece volete investire in un mini sistema allora credo che l'accoppiata Sigma DP1 Quattro e Sigma DP3 Quattro sono la scelta ideale.
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Foto ottenuta in modalità SFD
Come per la sorellina SD Quattro, anche la Sigma DP1 Quattro dispone della tecnologia Super Fine Detail, grazie alla quale è possibile avere un'estensione tonale vicina a quella dell'occhio umano (se lo desiderate porte leggere un approfondimento al seguente link).
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Foto scattata in modalità SFD. Considerando il controluce e che il parco fosse in ombra, la gamma dinamica raggiunta è elevatissima.
Con piacere ho notato che la la serie Sigma DP Quattro utilizza una nuova funzione per ridurre le eventuali sovraesposizioni. Funzione utilizzabile sia in JPG che in RAW (dal software Sigma Photo Pro). Tuttavia, nonostante tale funzione lavori molto bene, ho notato che per aprire un file RAW con la modalità correzione sovraesposizione attiva, i tempi di elaborazione aumentano considerevolmente. Per questo vi consiglio di attivare la funzione solo se pensate di scattare RAW + JPG.
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Come avete notato sono un fotografo che scatta principalmente in bianco e nero. Modalità in cui il sensore Foveon raggiunge la "bellezza" della pellicola. Tuttavia, come molti sapranno grazie alla tecnologia del sensore, con il  Foveon è possibile catturare tutte le sfumature colore con una naturalezza senza pari. 
Foto
Come potete vedere dalle foto, nella riproduzione dei verdi, degli azzurri e degli incarnati, il Foveon della Sigma DP1 Quattro offre risultati davvero realistici.
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Concludendo cosa ancora posso dire sulla Sigma DP1 Quattro che ancora non abbia scritto. La Sigma DP1 Quattro non è una fotocamera da usare al posto di uno smartphone. Il peso e la processazione dei file richiedono consapevolezza e rigore. La Sigma DP1 Quattro è pensata per avere una grande, grandissima qualità d'immagine senza portare con sé una fotocamere medio formato.
Utilizzare la Sigma DP1 Quattro è stato per tutto il viaggio un vero piacere. Vi invito però a valutare con attenzione la versione a voi più congeniale, la DP0, la DP1 le Dp2 o la DP3. Personalmente avrei forse "goduto" di più la DP2, ma come sapete,  la focale di un obiettivo è come un paio di occhiali, dipende molto da persona a persona.

​Su tutto il resto, autonomia, operabilità, ergonomia, qualità d'immagine, leggerezza, la Sigma DP1 Quattro non delude affatto, anzi...
NOTA
La Sigma DP1 Quattro monta un otturatore centrale. Il che oltre ad offrire una silenziosità di scatto senza pari e a ad eliminare il micro mosso dell'otturatore, permette di sincronizzare il flash su tutti i tempi di scatto.

​Nonostante Gaia avesse dietro uno sfondo illuminato normalmente  grazie al tempo di scatto rapido e con l'ausilio del flash (montato su un radio comando), sono riuscito ad eliminare completamente la luce ambiente.
Foto
ISO200 1/500 f11

Foto
by Damiano Durante
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