Tempo di mare, spiaggia e di ombrelloni. In estate si ha più tempo, tempo per divertirsi ma anche per riflettere. In questi giorni infatti, ho ripensato a quanto mi aveva domandato un corsista durante un recente workshop fotografico da me tenuto: "Damiano, ripensando a quando hai iniziato a fotografare, cosa ti ha fatto crescere fotograficamente?".., Mamma mia che domanda! Di primo acchito non ho saputo rispondere, ma poi ci ho riflettuto su e ho pensato... ....A prescindere dal genere fotografico, la maggioranza dei fotoamatori attraversa sostanzialmente cinque fasi di crescita, ognuna con delle peculiarità. Credo inoltre che anche i fattori che permettono di evolversi da una fase all'altra siano piuttosto simili. 1° Fase, il divertimento.Questa è proprio la primissima fase che inizia con l'acquisto di una prima fotocamera "più seria" (anche se il più delle volte si tratta di una semplice entry level). Acquisto in genere fatto su consiglio di qualcuno (venditore o amico). Durante questa fase tutte le foto ci sembrano bellissime (almeno rispetto alla compatta o allo smartphone). Non ci preoccupiamo dell'attrezzatura e delle caratteristiche tecniche, tranne che del numero di megapixel. Ci piace fotografare, specie le persone che ci circondano e i paesaggi. Il numero di foto è altissimo, scattiamo, scattiamo e ancora scattiamo. In sostanza, tutto ciò che ci colpisce per qualche oscura ragione merita una foto. Tuttavia, anche se scattiamo molto non ci preoccupiamo dell'archiviazione, infatti scattiamo in jpg (magari con una risoluzione non ottimale) e lasciamo le foto sul nostro computer senza nemmeno fare un backup. Al massimo facciamo qualche stampa 20x30cm del nostro nipotino, o del nostro cane/gatto o di quel fiore che ci è venuto particolarmente bene. Devo dire che tutto sommato è una bellissima fase, anche perché non siamo ancora condizionati dalle questioni tecniche e dalle stupide regole di composizione. Per ora la "regola dei terzi", non è ancora diventato il nostro mantra quotidiano! Tuttavia, presto ci rendiamo conto che l'entusiasmo non basta e che per fare le bellissime foto che vediamo su internet e sui giornali, dobbiamo imparare un po' di tecnica. Qualche consiglio Se vogliamo evolverci occorre necessariamente imparare un po' di tecnica fotografica. L'obiettivo è diventare consapevoli dei principi fondamentali che sono alla base della fotografia. Per questo vi consiglio di iscrivervi ad un buon corso fotografico e di frequentare un circolo di fotografia. Un buon corso inoltre dovrebbe contemplare anche la gestione dell'archiviazione e della post produzione. Cercate dei feed back sul docente, potrebbe essere utile. Oltre a questo guardate tante fotografie, specie dei maestri della fotografia, esercizio che vi tornerà molto utile in futuro. 2° Fase, la tecnicaUna volta che ci siamo resi conto che l'entusiasmo non basta ed essendo ancora fortemente motivati ad imparare, decidiamo di iscriverci ad un corso base di fotografia. Magari fatto in uno dei tanti circoli fotografici presenti nella propria zona (e che possibilmente sia gratis o molto economico). Il corso è una rivelazione/delusione. Ma possibile che per scattare una foto dobbiamo pensare a tutte queste cose? Purtroppo si, e con l'aumentare della consapevolezza comincia a diminuire anche quel senso di "leggerezza" e "spensieratezza" che avevamo all'inizio della nostra storia d'amore con la fotografia. Con ogni probabilità il vostro insegnante di fotografia vi avrà detto che dovreste scattare in modalità manuale ed impostare la misurazione esposimetrica su spot. Così facendo, anche la vostra vera motivazione verrà messa alla prova. Siete dei veri fotoamatori? vi piace veramente fotografare? Se si, dopo un po' di pratica e centinaia di foto sovraesposte o sotto esposte, avrete iniziato a comprendere come funziona l'esposizione e soprattutto per la prima volta, vi sarete sentiti dei veri fotografi..."Cavolo questa foto l'ho fatta io, non la macchina!" Se invece imparare la tecnica fotografica è stata una sfida troppo ardua, sarete tornati a scattare in Program, o con molta probabilità con il vostro smartphone. La restante parte di fotoamaotori (spesso uomini), comincerà invece ad informarsi e a documentarsi sempre di più su riviste e siti internet per imparare cose nuove. Cosa succederà? entreranno loro malgrado nella terza fase... Qualche consiglio Come per imparare uno strumento musicale, anche la fotografia richiede impegno ed abnegazione. In poche parole occorre fare molta pratica e studiare molto. I principi base che avete appreso durante un corso di fotografia dovranno essere profondamente interiorizzati al punto da farli diventare automatici. 3° Fase, l'attrezzaturaIn questa fase l'attrezzatura, nel bene e nel male, diventa un vero "feticcio". A seguito dei consigli dell'amico esperto, o tramite la lettura di riviste specializzate o di blog di settore, ci si convincerà che la nostra fotocamera che ci sembrava tanto straordinaria all'inizio, in realtà non è in grado di fare delle "buone" fotografie. Questa fase, seppur "normale" e forse "inevitabile, è la fase più sterile e "segaiola" del percorso di crescita di un fotoamatore. I siti preferiti diventano quelli in cui si compara al 100% il file di una fotocamera rispetto ad un'altra. Poi non soddisfatti si va al "bar" virtuale, i forum, per insultarsi a vicenda, ognuno ovviamente convinto delle proprie ragioni. Il tema più caldo è ovviamente la resa ad alti iso. Alcuni fotoamatori diventano così ossessionati, da vedere la "grana" anche nella vita di tutti i giorni. La cosa più interessante è che il 95% di questi non stamperà mai foto, soprattutto con dimensioni di stampa più grandi di un A2 (60x40cm). A rovinare le notti del fotoamatore c'è anche il tema Full Frame o non Full Frame? e il brand da scegliere: Canon o Nikon? Fuji o Olympus? Sony o Fuji? Si perché in questa fase del "io ce l'ho più grosso", l'unica cosa che non viene mai messa indiscussione è soprattutto la propria insicurezza come fotografi e le proprie carenze tecniche. Si è invece convinti che la differenza la si faccia con il "macchinone" e anche al computer con Photoshop (soprattutto perché non si è molto bravi a fotografare). Le foto quindi subiscono una profonda e violenta post produzione specie nel contrasto, saturazione e nella nitidezza (tutto ovviamente eccessivo). Purtroppo come dicevo questa fase è piuttosto sterile. Ci si dimentica della vera fotografia e ancor più del "senso" della fotografia stessa. Alcuni fotoamaotori rimangono in questa fase per anni, senza mai liberarsene, altri, quelli più onesti e curiosi intellettualmente riescono a passare alla quarta fase... Qualche consiglio se proprio siete attratti dalla "super fotocamera", acquistatela e toglietevi il dente. Attenzione però imponetevi di rimanere con la stessa fotocamera per almeno 2-3 anni. Ad ogni modo iniziate a frequentare dei workshop sull'uso della luce e della composizione. Frequentate mostre e studiate storia della fotografia. Imponetevi di fare la differenza soprattuto in fase di scatto concentrandovi in maniera quasi maniacale sulla luce e sulla composizione. Credo fortemente che in questa fase sia utile anche un periodo di scatto con fotocamere analogiche. 4° Fase, la maturitàIn questa quarta fase si ritorna a dare all'attrezzatura la giusta importanza, considerando le fotocamere, gli obiettivi e gli accessori come meri strumenti attraverso cui soddisfare le reali necessità. Parallelamente ci si renderà conto di quanti soldi abbiamo sprecato per acquistare l'ultimo modello di fotocamera o di ottica, che con ogni probabilità, non erano poi indispensabile. In poche parole si diventa più "saggi", consapevoli che il motto "less is more" è quanto di più vero ci possa essere. Grazie all'esperienza, ad una migliore tecnica fotografica e allo studio dei grandi della fotografia iniziamo ad essere consapevoli di ciò che realmente ci occorre. La quarta fase inoltre è quella in cui ci si specializza sempre più su un genere fotografico. Ma soprattutto, grazie allo studio e all'approfondimento delle opere dei maestri della fotografia ( e non delle stupide riviste tecniche), comincia a a venire a galla il proprio modo di fotografare. Si inizia a comprendere cosa realmente ci piace di una fotografia, cosa ci appartiene (soggetto, tipo di composizione, colore o bianco e nero, ecc..), e cosa no. Anche se ancora cerchiamo di imitare le foto dei fotografi che stimiamo, cominciamo per la prima volta a ragionare con la propria testa. Qualche consiglio se veramente vogliamo fare il salto di qualità, occorre diventare davvero molto bravi nella composizione, nell'uso della luce e più in generare nella "grammatica" dell'immagine. Per far questo, oltre alla pratica e alla frequentazione di corsi, occorre studiare attentamente la storia della fotografia e della pittura. Molto, molto utile è anche un po' di esperienza con fotocamere analogiche. Grazie alle quali si diverrà migliori nell'uso della composizione e soprattutto della luce. Inoltre, l'osservazione delle stampe analogiche educherà anche il nostro occhio sul contrasto, sulla nitidezza e sulla saturazione migliorando conseguentemente la post produzione delle foto. 5° Fase, la svoltaAnche se la gran parte dei fotografi fotoamatori rimarrà a vita in una sorta di "altalena mentale", tra la fase dell'attrezzatura e la fase della maturità, alcuni riusciranno ad arrivare all'ultima fase, quello della svolta. In questa fase, si diventa consapevoli di chi si è come fotografi, di cosa ci piace e di come ci piace scattare. Abbiamo solo l'attrezzatura che veramente sentiamo nostra e che meglio si adatta al nostro stile fotografico. Ma ancor più importante smettiamo di imitare le foto dei grandi maestri. Cominciamo ad essere dei veri Fotografi. Le fotografie dei grandi, ci serviranno solo da ispirazione e da catalizzatore di idee. Si diventa più creativi e produttivi (anche di stampe), nonostante si fotograferà molto, ma molto meno... La post produzione diventerà assai più rispettosa, grazie al nostra maggiore consapevolezza e capacità nell'uso della luce. In sostanza, si diventa più consapevoli e attenti al modo di scattare. Ancor più importante ritorniamo a dare un senso alle nostre fotografie. In pratica scattiamo quando ha senso scattare e non tanto per provare la fotocamera. Con ogni probabilità ci appassioneremo a dei temi o progetti fotografici. Qualche consiglio Questa è una fase raggiungibile solo attraverso un percorso di osservazione, soprattutto interiore. Occorre capire veramente cosa ci appartiene e come vogliamo esprimere la nostra visione. Occorrerà comprendere in profondità le nostre fotografie e quali elementi si ripetono. Dobbiamo poi trovare il coraggio di esprimere il nostro punto di vista. Un utile esercizio: riguardando il vostro archivio fotografico, selezionate solo le foto che sentite che più vi appartengono (fatelo di "pancia). Dopodiché in maniera cosciente analizzate quali elementi si ripetono con frequenza (genere, soggetto, tipo di luce, tipo di composizione, focale più usata, ecc..). Ben presto troverete degli elementi che si ripetono, elementi che con ogni probabilità racconteranno molto del vostro modo di fotografare e anche di voi stessi. ConclusioneNon so se ho saputo rispondere alla domanda del mio corsista, ma credo che molti di voi risaranno riconosciuti in una di queste fasi. Ovviamente per ogni persona ci saranno degli aspetti diversi e soggettivi, ma per tutti credo che la differenza la si possa fare solo attraverso l'osservazione, lo studio e la pratica. Il tutto spinti da una forte motivazione a migliorarsi sempre di più. |
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