Sin dalla nascita la fotografia è stata attraversata da continue evoluzioni tecnologiche, tal volta anche radicali. Pensiamo alla nascita del formato 35mm, all'introduzione dell'auto-focus, al passaggio dalla fotografia analogica a digitale ed infine da sistemi reflex a mirrorless e smartphone. Questa trasformazione tecnologica ha modificato profondamente la relazione tra il fotografo e la fotografia. Lo si vede nella relazione con il mezzo fotografico, con il soggetto e con il "senso" stesso della fotografia. Inutile essere resilenti, che lo si accetti oppure no, i cambiamenti trasformano e trasformeranno sempre le nostre vite e per noi fotografi il nostro modo di fare fotografia. Chi come me ha iniziato a fotografare ai tempi della pellicola, è cresciuto con dei modelli fotografici e culturali profondamente diversi da quelli di oggi. Pur non essendo "vecchio", ho avuto la fortuna di crescere quando ancora c'era la cultura della "bottega". Lì, l'artigiano era il testimone di un'arte da tramandare. L'oggetto del loro lavoro era la ricerca della perfezione. Certo, c'erano artigiani più o meno bravi, alcuni erano così "talentuosi" da essere definiti maestri. La maestria si acquisiva però con gli anni, molti anni. Con lo studio, la dedizione, il sacrificio e tanta, tanta umiltà. Ancora oggi, alcuni "maestri di un tempo", non riescono a definirsi tali, la loro identità è rimasta quella dell'eterno studente... Il tempo, le sfide reali e quotidiane permetteva loro di approfondire, di studiare e di ricercare la perfezione. Esistono oggi dei maestri contemporanei? Probabilmente sì, ma sfortunatamente è difficile incontrarli. Sì perché i "veri" maestri spesso non cercano la notorietà. Non sono alla ricerca compulsiva di un "Mi piace" su Facebook. La loro sicurezza non deriva dal numero di followers, ma dalla profonda consapevolezza di ciò che fanno, dagli anni di esperienza e ancor più importante dal perché fotografano. Molti mi rimproverano del fatto che dovrei essere più visibile sui social network. In parte hanno ragione, oggi i social rappresentano uno strumento potentissimo per farsi notare, "ormoni catalizzanti" in grado di far crescere una pianta ad una velocità mai vista prima. Ma siamo sicuri che tutta questa velocità e notorietà sia sempre positiva? Onestamente non lo so, di certo so che i miei modelli di riferimento sono altri. Io stimo e ammiro tutti quei "maestri silenti" che magari nel loro laboratorio, nel loro studio o anche semplicemente nella loro stanza sono alla ricerca della qualità, della conoscenza e della "profondità di spirito". La fotografia è una sottile arte basata sull'osservazione attenta e partecipata. Un modo di osservare le persone e la vita che ci circonda, discreto, empatico e a sempre sagace. La fotografia, almeno nel mio "modello del mondo" è anche intimità, silenzio e riflessione. Non può essere solo uno strumento del o per il successo. Quante volte mettiamo un frettoloso "Mi piace" su una foto per compiacere qualcuno? Magari guardando l'immagine pochi secondi tra le decine di post che vediamo quotidianamente... Con questo articolo non voglio demonizzare i social network (anche se dovremmo cominciare a farci qualche seria domanda...), quanto quello di condividere un mio pensiero. Un pensiero in parte critico su come la fotografia si sta evolvendo. Non sono un nostalgico del passato, uso la tecnologia e nel mio piccolo cerco di servirmene, ma cerco di tenere sempre a mente quale siano i "veri" modelli da seguire e di come spesso una rapida notorietà crei un profonda e paradossale solitudine. Tutte le fotografie di questo articolo sono di Ansel Adams, un maestro indiscusso alla continua ricerca della perfezione e fonte d'ispirazione per tutti gli appassionati di fotografia. |
PROMIRRORLESSPromirrorless.it è un sito di professionisti e appassionati nel settore della fotografia e del video che sono pro mirrorless...
I NOSTRI CORSICategorie
Tutti
I NOSTRI SITI INTERNETArchivio Blog
Ottobre 2024
|