Rimango sempre stupito quando durante i miei corsi mi accorgo che molte persone non conoscono Fulvio Roiter. Eppure parliamo di un artista che occupa senza dubbio un posto eccezionale nella storia della fotografia italiana. Ho deciso quindi di raccontarvi qualcosa di lui. In fondo al testo troverete due video del grande maestro che vi invito a vedere. Mi auguro che siano fonte d'ispirazione e vi spingano ad acquistare qualche libro studiandone le sue opere. Vi garantisco che vi renderanno un fotografo migliore. Nato nel 1926 a Meolo, nella campagna veneta, realizzò negli anni una serie di straordinari saggi, sull'Umbria, la Sicilia, l'Andalusia e tanti altri luoghi e tante altre culture. L'incredibile bellezza delle sue fotografie e la vittoria del premio Nadar nel 1956, con il libro sull’Umbria di San Francesco dal titolo 'Ombrie', incarico dalla Guilde du Livre di Losanna, lo consacrarono come il più grande fotografo della fotografia italiana. Nello stesso periodo realizza il 'Mosquito'. Partirà anche per l'Andalusia luogo in cui realizzò alcune tra le sue più grandi opere.
Nella primavera del 1959 parte per il primo viaggio in Brasile, dove restò nove mesi e dove, tra il 1960 e il 1962, tornerà molte volte.
Uno dei suoi libri più intensi, apparirà nel 1963 per i tipi de L’Arcade.
Tra il 1962 e il 1964 fotografa a più riprese in Portogallo: a Nazarè, un villaggio di pescatori vicino Lisbona; in Algarve, nel Sud, a Madeira. Fulvio Roiter rappresenta sul piano compositivo e stilistico un modello unico nel panorami nazionale e a mio parare internazionale. Fulvio Roiter è conosciuto soprattutto per la sua estetica nella fotografia in bianco e nero. Dagli anni settanta Roiter abbandona il bianco e nero per dedicarsi al colore. È così possibile dire che esistano due Roiter diversi. Da un lato, c’è il popolare fotografo di Venezia e delle maschere di carnevale, delle cartoline e dei libri strenna dalle tirature stellari. Di contro, c’è il grande artista dei primi capolavori in bianco e nero, quasi del tutto dimenticati, riscoperti dopo un lungo lavoro di ricerca e di scavo nell’archivio del fotografo. Alberto Moravia e Indro Montanelli scrissero di Roiter: “Fulvio Roiter è un fotografo che giustifica la mia idea che la fotografia quanto più è bella tanto più è misteriosa. Le fotografie di Roiter sono spesso molto belle; dunque altrettanto misteriose… naturalmente questo non succede con tutte le fotografie e con tutti i fotografi. Per esempio le cosiddette istantanee hanno sempre qualcosa da dire, che ci fanno pensare… alla morte. L''immortalità è insignificante; la morte è invece ciò che ha un significato inevitabilmente legato al tempo. E'' ciò che è stato. Il merito dei grandi fotografi come Roiter è di darci ciò che è.” (Alberto Moravia) “Credo sia questa mostruosa animalesca facoltà di concentrare tutte le forze intellettive nell''occhio a fare di Roiter il numero uno della fotografia mondiale, e lo dico senza esitazione. Può darsi che ce ne siano più tecnicamente rifiniti, di meglio studiati nelle inquadrature, nelle angolazioni, nelle luci, nell''ombre e penombre. Ma nessuno sa cogliere come lui, oltre le cose, il senso delle cose.” (Indro Montanelli). Lo stesso Roiter scriverà: "La Fotografia è il linguaggio del nostro tempo, infatti, non potrebbe esistere un evento senza l'immagine. E noi fotografi siamo gli interpreti, i narratori speciali dotati di quella sensibilità che ci permette con una sola immagine di poter immortalare l'essenza del fatto. Personalmente fotografo per emozionare, per trasmettere tutto quello che ho dentro, per comunicare il mio stato d'animo." (Fulvio Roiter) |
PROMIRRORLESSPromirrorless.it è un sito di professionisti e appassionati nel settore della fotografia e del video che sono pro mirrorless...
I NOSTRI CORSICategorie
Tutti
I NOSTRI SITI INTERNETArchivio Blog
Ottobre 2024
|