Poco tempo fa sono sono riuscito a prendermi una pausa dal lavoro per fare un'uscita fotografica insieme ad alcuni amici. Indecisi su dove andare , visto la calura estiva, abbiamo optato per un posto calmo, fresco e tranquillo. Più precisamente presso il Lago Santo, località a circa 1 ora d'auto da Parma. Nella zona, intorno ad un bellissimo lago di montagna, è presente una tipica e ricca vegetazione appenninica. Il Lago Santo offre bellissimi scenari molto adatti a chi ama la fotografia di paesaggio (specie in autunno e inverno). Nonostante la bellezza del posto, devo dire che non sono un grande amante della fotografia di paesaggio stile cartolina. Questo tipo di foto le trovo belle ma un po' scontate. Preferisco il tipo di fotografie di paesaggio e natura in cui è percepibile l'opera e la visione del fotografo, vedi ad esempio le splendide immagini di Michael Kenna o di Fay Godwin. Uno dei miei bisogni fondamentali per scattare delle "buone" fotografie, è sentirmi connesso con il soggetto e con il luogo. Spesso prima di iniziare a fotografare, sto in silenzio, osservo con attenzione e solo quando mi sento "connesso" ed individuo un "tema" portante inizio a fotografare. Inoltre amo avere con me solo il minimo indispensabile. Per questa ragione ho scelto di utilizzare un solo corpo macchina, la Fuji X-pro2 e un solo obiettivo il 35mm f1.4 (pari su full frame alla focale 50mm). A questo ho aggiunto un piccolo pannello led che porto spesso con me. Solo alla fine della giornata, per un paio di prove ho usato il Fuji 16-55mm che era rimasto per tutto il giorno ad "aspettare" in auto.
Ho deciso poi come detto, di utilizzare un piccolo pannello led, proprio per valorizzare attraverso la luce la texture e le forme del soggetto fotografato. Le mirrorless, grazie alla loro leggerezza, ci permettono di scattare tenendo con l'altra mano un led o un flash. In alcuni casi ho usato un piccolo cavalletto da viaggio. Per il mio modo di vedere le cose, trovo strano come molte persone si sentano limitate dall'avere una focale fissa e per di più un 50mm. Avere con me poca attrezzatura e solo una lunghezza focale mi stimola ad essere più creativo e concentrato. Gli obiettivi 50mm, offrendoci una visione piuttosto simile a quella dell'occhio umana, ci costringono a cercare inquadrature e punti focali il più possibile ricercati. Dal punto di vista del workflow, io in genere sono piuttosto disciplinato. Prima di tutto cerco sempre di ottenere la foto che ho in mente al momento di fare lo scatto. In sostanza non cerco di fare la foto al computer, oggi cosa piuttosto frequente. Secondo, per avere quei chiaro-scuri che a mio modo di vedere rendono le immagini molto più accattivanti, cerco sempre di sfruttare la luce naturale o artificiale. Per questo quando ho tempo a sufficienza lavoro sempre in manuale usando un esposimetro esterno (sia per misurazioni a luce incidente, sia a luce riflessa con lettura spot). La mia Fuji è sempre impostata nei formati Raw più Jpg. I file sono stati processati poi con Capture One. Mentre per la conversione in bianco e nero ho utilizzato Silver Efex Pro. Strumenti che reputo essere eccezionali. Ma di questo ne parlerò in altri articoli... Le persone più attente avranno notato dalle immagini sopra, che la mia visione già al momento dello scatto è in bianco e nero. In sostanza so già all'inizio cosa voglio ottenere dall'immagine e quale look dovranno avere le stampe finali. Per questo, come potete vedere il contrasto è dato soprattutto dalla differenza di stop di luce presente sulla scena e da una corretta esposizione, in genere sulle zone in luce (apportando se necessario le dovute correzioni esposimetriche...). Successivamente con Silver Efex mi concentro sulla luminosità e sul contrasto dell'immagine. Trovo molto utile l'applicazione dei filtri colorati che mi permettono di schiarire o scurire alcune aree. Così come si fa in camera oscura con la bruciatura e la schermatura dell'immagine, cerco poi di lavorare sul contrasto in maniera selettiva. In particolare presto molta attenzione alla transazione dei toni, specie quelli che cadono in zona 3 (quella dei dettagli nelle ombre), e nella zona 7 (quella dei dettagli nelle alte luci), secondo la famosa scala zonale di Ansel Adams... Raggiunto il livello di luminosità e contrasto desiderato cerco di dare maggiore "struttura", specie nei mezzitoni, agli elementi determinanti dell'immagine. Sempre per valorizzare il senso di "matericità", ho applicato una leggera grana. Nel caso specifico ho stampato le immagini che mi interessavano su una Carta Baritata Canson da 310gr. Ma prima di mandare in stampa i file ho impostato con photoshop il profilo colore della carta e ho effettuato le ultime correzioni in termini di luminosità e contrasto. Dimensionate le immagini e visualizzate in 'dimensioni di stampa', ho applicato una leggera maschera di contrasto. Trovo infatti estremamente gratificante ed educativo finire il lavoro con una bella stampa. Avere tra le mani la propria opera ci aiuta a cogliere meglio il senso del nostro lavoro. Inoltre come ho detto in molti altri articoli, la "stampa è maestra". Molto più di un file visto al computer, ci permette di capire meglio se il soggetto dell'immagine funziona e che cosa potevamo fare meglio. Vi saluto lasciandovi ancora qualche immagine scattata durante la giornata. Le immagini che vedete in quest'articolo, a parte un paio di ritratti fatti ad alcuni amici che erano con me, sono le uniche foto che ho scattato durante l'intera giornata. Quando esco per fare foto, continuo a ragionare come se avessi con me dei rullini. Anche perché stampando le foto so che costano (fatica e denaro), per cui meglio concentrarsi per bene, scattare l'indispensabile e cercare di fare del proprio meglio. |
PROMIRRORLESSPromirrorless.it è un sito di professionisti e appassionati nel settore della fotografia e del video che sono pro mirrorless...
I NOSTRI CORSICategorie
Tutti
I NOSTRI SITI INTERNETArchivio Blog
Luglio 2024
|