Buongiorno a tutti, mi chiamo Federico e sono un appassionato di fotografia naturalistica, in particolare di fotografia macro e ravvicinata. Scrivo questo post, per condividere la mia esperienza sull'utilizzo di una fotoamera mirrorless in ambito naturalistico. Le mirrorless, attualmente non sono molto diffuse in questo genere fotografico ma hanno un enorme potenziale pronto per essere sfruttato. Inizio dicendo che provengo dal sistema Canon. All'epoca, per la fotografia macro, utilizzavo una Canon 5d mark II e un Tamron 180 macro. La qualità delle immagini prodotte era molto buona, ma il peso dello zaino stava diventando eccessivo. Decisi quindi di provare una Fuji Xt1 (in quel periodo l'ammiraglia di casa Fuji) e di abbinarla ad un obiettivo Samyang 100 2.8 macro. La qualità di immagine della Fuji era praticamente la stessa di Canon, con la comodità di avere un corpo più piccolo e maneggevole, avere uno zaino molto più leggero e di poter utilizzare uno schermo LCD orientabile. Ripensandoci, non tornerei più indietro! Soprattutto per lo schermo orientabile che mi permette di fotografare agilmente in situazioni scomode. Per la fotografia naturalistica, i momenti migliori per fotografare sono le prime e le ultime ore di luce della giornata, quando la luce è molto morbida. Dobbiamo fare una considerazione: ad esclusione delle orchidee, i fiori si chiudono di notte e rimangono chiusi finché non vengono colpiti dai raggi del sole. A metà mattina, è un orario abbastanza buono ma spesso occorre mascherare la luce per ammorbidirla ulteriormente. Il top è svegliarsi presto per trovarsi sul luogo dello scatto abbastanza in anticipo, in modo da avere tutto il tempo necessario per cercare un valido soggetto e dedicarsi alla composizione della foto. La composizione è la parte principale e più importante dello scatto. Bisogna prestare molta attenzione e prendersi il giusto tempo per comporre la nostra immagine. La composizione dev'essere pensata in fase di scatto, non è possibile stravolgerla in post-produzione: se non risulterà efficace lo scatto non sarà recuperabile. In fotografia naturalistica, è fondamentale fotografare dal punto di vista del soggetto. Ad esempio, per fotografare un fiore, la fotocamera andrà messa alla sua stessa altezza. Bisognerà quindi sdraiarsi per terra e mettere la fotocamera di fronte ad esso. Lo schermo LCD orientabile della X-T1, per questo scopo, è oro colato! La sua comodità non ha prezzo e difficilmente dopo averlo provato ritornerei ad utilizzare una macchina che ne è sprovvista. Trovata una composizione efficace e soprattutto che ci aggrada, dobbiamo gestire la luce. In una giornata nuvolosa, abbiamo un grosso soft-box naturale che ammorbidisce la luce, questo sarebbe l'ideale. In macro perché le ombre devono essere molto aperte e quasi assenti. Con questo tipo di luce però, i colori tenderanno ad essere spenti e abbastanza omogenei. In una giornata di sole invece i colori saranno vivaci e brillanti, ma a causa dell'eccessivo contrasto, dobbiamo assolutamente utilizzare mascherature artificiali per ammorbidire la luce che colpisce il soggetto. A tale scopo, io utilizzo un ombrellino traslucido bianco da studio, acquistabile per pochi euro. In questo modo la luce sul soggetto sarà ammorbidita, mentre la luce sullo sfondo rimarrà vivida e con colori molto belli e brillanti. Tuttavia, così facendo, la luminosità tra il soggetto e lo sfondo risulterà sbilanciata. Il soggetto mascherato con l'ombrellino risulterà più buio rispetto allo sfondo colpito dalla luce del sole. Per bilanciare la scena dobbiamo illuminare il nostro fiore con una luce artificiale. La luce creata dovrà essere morbida quanto possibile. Io utilizzo un pannellino riflettente d'orato o argentato per riflettergli la luce del sole. Anche questo accessorio è molto economico ma di grandissima utilità. La luce riflessa in questo modo sarà molto più morbida della luce diretta ma allo stesso tempo sarà bilanciata con l'intera scena. Per questo scopo possiamo utilizzare anche un pannellino Led. Regolato la luce, possiamo scattare, personalmente scatto quasi sempre in priorità di diaframma. Per questo genere utilizzo diaframmi molto aperti, da f2.8 a 4 non di più. In questo modo, posso avere sfondi abbastanza sfocati e creativi. Il tempo non è fondamentale, il soggetto è fermo e il più delle volte la fotocamera è appoggiata a terra, utilizzo un tempo "di sicurezza" da non avere foto micro-mosse, 1/200 è più che sufficiente con un'ottica da 100 mm. Se necessario aumento il valore iso. Ad ogni uscita, oltre ad un pannello led, ombrellino bianco e pannellino riflettente, porto sempre con me anche due stativi. Ho un cavalletto Manfrotto con una testa a sfera, e uno stativo da studio, abbastanza leggero che utilizzo per reggere l'ombrello e, tramite un plamp, anche il pannellino. Per le foto ai fiori scatto quasi esclusivamente a mano libera, il Manfrotto, il più delle volte, viene utilizzato come stativo da studio ma all'occorrenza, posso sistemarci sopra anche la macchina fotografica. La Fuji e il 100 macro, grazie alle dimensioni e peso abbastanza ridotte sono l'ideale per essere utilizzate a mano libera. Con una reflex e un obiettivo come il 180 macro è più difficile fotografare a mano libera, il peso si fa sentire e si rischia di incorrere nel micro mosso. L'utilizzo di ottiche lunghe, aiuterebbe ad avere uno sfondo più omogeneo. Per il momento non ci sono ottiche superiori al 100 per le mirrorless Fuji, bisogna utilizzarle tramite un adattatore. Il 100 macro 2.8 Samyang è un ottima lente, la qualità non si discute e il prezzo è onesto. Costa quasi la metà di un Nikon o un Canon. Ovviamente è tutto manuale e non ha la stabilizzazione, ma per questo utilizzo non servono. Io ne sono molto soddisfatto. Arrivando alle conclusioni, utilizzare una mirrorless aiuta molto per la sua compattezza e per il peso ridotto, ma anche per gestire lo scatto in fase di ripresa. D'altro canto le fotocamere Fujifilm sono tutte APS-C e lo stacco dei piani rispetto ad una Full Frame è diverso, in questo genere avere una fotocamera Full Frame aiuterebbe molto a staccare il soggetto dallo sfondo. Con un po' di pratica e post-produzione possiamo avvicinarci molto ad un risultato che avremmo ottenuto con una Full Frame. Sarebbe interessante provare una fotocamera Sony, vedremo, in futuro chissà…
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