Di certo non è una macchina che se utilizzate in pubblico passa inosservata; il suo design retrò e le sue forme inconfondibili le hanno valso un posto d’onore al Moma di New York. Parlo della celeberrima Polaroid SX-70 Land Camera. Io la uso da tempo e se ne avete una sotto mano, o se volete acquistarla credo che i miei consigli possano esservi di aiuto. |
Estremamente semplice da utilizzare, oltre al pulsante di scatto, è dotata di due ghiere; una per la regolazione della messa a fuoco e una per sovraesporre e sotto esporre. Monta un obiettivo a 4 elementi, con una focale di 116 mm f/8.
Nel 1978 fu introdotto un modello con dispositivo sonar per la messa a fuoco automatica, con questa versione la SX-70 Sonar rappresentò a prima macchina fotografica reflex a fuoco automatico della storia.
È importante dire che il mirino è molto luminoso, tuttavia sarà necessario prendere dimestichezza con esso, bisogna infatti trovare la giusta distanza occhio-mirino, altrimenti avremo la stessa sensazione di quando si guarda attraverso un binocolo nel quale non abbiamo regolato la distanza tra gli occhi; vedremo cioè un alone nero intorno al campo visivo del mirino stesso.
Non necessita di batterie dedicate in quanto esse sono poste direttamente nel film pack, la carica è più che sufficiente per scattare le nostre otto foto presenti in ogni singola cartuccia.
Conclusioni: Anche se i rullini impossible per la SX-70 si limitano al solo colore e bianco e nero, con un opportuno filtro ND è possibile utilizzare le cartucce 600 che offrono una varietà di frame di soluzioni molto più versatili; questo a patto di prendere dimestichezza con il filtro stesso che comunque non è facile da gestire. A mio avviso poi, la SX-70 offre un’esperienza di scatto tutta particolare che, anche se può sembrare assurdo, ci fa rivivere veramente gli anni ‘70. Guardare infatti attraverso il mirino della Land Camera e fuocheggiare cercando di collimare le due mezze lune è un’esperienza che vorrei farvi provare, vi posso garantire che le sensazioni sono davvero uniche e solo in questa polaroid potete trovarle, visto che solo questo modello è reflex. L’aspetto robusto e mai “plasticoso” di questa macchina fotografica ci dona un senso di sicurezza ad ogni scatto. |
Difetti? il principale è legato alle pellicole impossible, che appena espulse devono essere subito coperte e messe al buio; la SX-70 non è corredata da “Frog togue”, cioè quella pellicola nera che si srotola insieme al frame quando viene espulso. Questo significa che per i primi secondi dallo scatto dobbiamo assolutamente ingegnarci per coprire la nostra fotografia. Io ho imparato a tenere in mano il cartoncino nero che viene espulso per primo quando carichiamo una nuova cartuccia, con il quale copro immediatamente il mio scatto; non è semplice ma è essenziale per non rendere la fotografia sovraesposta dalla luce ambiente.
Insomma il mio consiglio è quello di provarla almeno una volta, perchè con questa macchia riuscirete a fare scatti unici con un mezzo davvero “unico”.