Cari amici di Promirrorless, come avrete letto in altri miei articoli, sono un accanito fan delle fotocamere Sigma con sensore Foveon. Di certo, coloro che in passato hanno anche solo per curiosità visto delle immagini scattate con fotocamere Sigma, avranno apprezzato l'altissima qualità d'immagine ottenute da questo straordinario sensore Foveon. Tuttavia, le fotocamere Sigma, soprattutto le "ammiraglie", come la Sigma Sd 1 Merrill e la Sd Quattro, sono state da sempre utilizzate per lo più, per uso professionale, specie nel settore dei ritratti, still-life e paesaggio. Ma veramente la Sigma Sd Quattro può essere utilizzata solo per usi specifici e/o professionali? Può ad esempio essere utilizzata anche come fotocamera da viaggio con la famiglia? |
Solitamente quando faccio un viaggio con la famiglia (e quindi non fotografico), porto con me la Sigma Sd Quattro (che uso per le uscite fotografiche), insieme ad un'altra fotocamera mirrorless per foto ricordo. Questa volta però ho voluto portare con me solo il corredo Sigma:
- SIGMA SD QUATTRO (Aps-c)
- SIGMA 17-50mm f2.8 EX OS
- SIGMA 50-150mm f2.8 EX OS (seconda serie)
- SIGMA 30mm f1.4 ART
- SIGMA 50mm f1.4 ART
- FLASH SIGMA EX-630 con gelatine flash e radio comandi
- FILTRI ND (Nisi)
Nelle uscite fotografiche, se devo camminare utilizzo solo i due zoom, il Sigma 17-50mm f2.8 EX OS e il Sigma 50-150mm f2.8 EX OS, con relativi filtri ND, polarizzatori, filtro digradante e filtro color giallo (per il bianco e nero).
Occorre però ricordare che la Sigma Sd Quattro è una fotocamera che per essere utilizzata al meglio richiede un po' di preparazione tecnica.
Onestamente? Credo di no!
Ad esempio, ho realizzato diversi scatti fatti a mia figlia Gaia mentre giocava nel parco.
Come ho fatto a cogliere il "momento giusto" con un autofocus così "lento" e senza l'ausilio dell'autofocus continuo? Semplice ho focheggiato a mano, cosa che con il mirino elettronico della Sigma Sd Quattro è assai agevole.
Basta un po' di pratica per diventare molto rapidi. Non solo, focheggiare in modalità manuale ci aiuta molto a rimanere concentrati sullo scatto. Quando utilizziamo l'autofocus infatti, spesso siamo distratti dal dover "governare" il sistema AF e a posizionare il punto di messa a fuoco. Nella modalità manuale invece, questi problemi non esistono e ci si concentra di più sulla scena e sul soggetto.
Negli scatti di Gaia che gioca a colori, ho utilizzato il Sigma 17-50mm f2.8 e il flash Sigma EX-630. Sul flash ho posizionato una gelatina CTO da 1/4, in modo da compensare la luce fredda del flash. Il bilanciamento del bianco era impostato su nuvolo.
Perché come si faceva un tempo uso la luce ausiliaria: flash, led, torcia, ecc.. Quando non ho con me nessuna fonte di luce ausiliaria, faccio posizionare il soggetto vicino ad una fonte di luce ambientale.
Molti sono allergici all'uso del flash, ma io non sono d'accordo. Il flash oltre a fornire luce in condizioni di scarsa luminosità, è un potentissimo strumento creativo, specie se lo utilizziamo in remoto (cioè staccato dalla fotocamera). Inoltre, lavorare a bassi iso ci permette di sfruttare appieno la gamma tonale offerta dal sensore Foveon.